Jeffrey Moussaieff Masson: differenze tra le versioni

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'''Jeffrey Moussaieff Masson''' (1941 – vivente), scrittore e psicoanalista statunitense.
==''{{vedi anche|Quando gli elefanti piangono''==}}
 
==Citazioni di Jeffrey Moussaieff Masson==
*{{NDR|''[[Tom Regan#Gabbie vuote|Gabbie vuote]]''}} è, a parer mio, la migliore introduzione al problema dei diritti animali che sia mai stata scritta. Nessuno meglio di [[Tom Regan]] ha discusso la nozione di «diritti animali» e il suo significato. Da decenni universalmente riconosciuto come il più grande filosofo portavoce del movimento per i diritti animali, il suo punto di vista è sempre stato radicale, nel senso originario della parola: cioè quello di andare alle radici. Ciò gli permette di condannare, su basi squisitamente morali, ''qualsiasi'' sperimentazione animale, indipendentemente dal possibile beneficio che questa possa arrecare agli umani; posizione che condivido completamente e che per la prima volta ho sentito espressa in maniera convincente proprio da Tom Regan.<ref>Dalla prefazione a ''Gabbie vuote'', p. 11</ref>
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===[[Explicit]]===
Forse per noi umani è possibile cambiare direzione, guardare agli animali non come a rivali o a un'altra specie da colonizzare, ma come a modelli per realizzare qualcosa che ci è sfuggito durante tutta la nostra storia evolutiva. Se gli animali possono imparare a vivere in armonia, e a volte persino in amicizia, con le altre specie, osservare questa straordinaria capacità non può fungere da catalizzatore per noi? Esiste la possibilità che l'armonia fra nazioni non sia necessariamente una pura fantasia, ma qualcosa che siamo in grado di apprendere seguendo con attenzione i risultati ottenuti da queste cosiddette specie inferiori? Le uniche cose di cui abbiamo bisogno sono impegno e umiltà. <!--(pp. 153-154)-->
 
==''Quando gli elefanti piangono''==
===[[Incipit]]===
Gli [[animale|animali]] piangono. O almeno emettono suoni che esprimono dolore o sofferenza, e in molti casi sembrano chiedere aiuto. La maggior parte delle persone crede perciò che gli animali possano essere infelici, e anche che provino sentimenti primari, come la felicità, la rabbia e la paura. Le persone comuni non hanno alcuna difficoltà a credere che i loro cani, gatti, pappagalli o cavalli abbiano dei sentimenti; non soltanto lo credono, ma ne hanno di continuo la prova sotto gli occhi. Ognuno di noi ha storie straordinarie da raccontare di animali che conosce bene. Ma sull'argomento della vita affettiva degli animali, fra il punto di vista della gente comune e quello della scienza ufficiale c'è un abisso. Per mezzo di una preparazione rigorosa e di grandi sforzi mentali, la maggior parte degli scienziati moderni – e specialmente di quelli che studiano il comportamento degli animali – è riuscita a procurarsi una cecità quasi totale su questi argomenti.
 
===Citazioni===
*Per gli [[Psicoanalisi|psicoanalisti]] l'''essenza'' di una persona non è ciò che pensa o ciò che fa, bensì ciò che ''sente''. (p. 14)
*Quand'ero bambino, avevo un'[[anatra]] che sembrava convinta che io fossi sua madre. Mi seguiva dappertutto. Quando andammo in vacanza, un vicino si offrì di pensarci lui. Al nostro ritorno, mi precipitai a chiedergli se la nostra anatra era stata buona. «Squisita», fu la risposta. Da quel giorno sono sempre stato un [[Vegetarianismo|vegetariano]]. Non riesco a mangiare niente che abbia occhi. Il loro rimprovero è troppo severo. (p. 15)
*Consideriamo per quanto tempo gli psicoanalisti hanno negato la realtà degli [[pedofilia|abusi sessuali sui bambini]]. Questi abusi esistevano già molto tempo prima che se ne occupasse [[Freud]], ma le sue conclusioni, non provate, che il fenomeno fosse in gran parte immaginario, lo tenne occulto fino a quando il movimento femminista non ne rivelò la vera diffusione. (p. 18)
*Se gli [[scimpanzé]] possono provare solitudine e angoscia, è chiaramente ingiusto usarli per [[sperimentazione animale|esperimenti]] in cui vengono isolati e in cui essi possono prevedere quotidianamente che verranno loro inflitte sofferenze. (p. 19)
*Molti scienziati hanno evitato di riflettere sui sentimenti degli animali per il timore – senza dubbio realistico – di essere accusati di [[antropomorfismo]]. Ecco perché io ho esaminato con cura il problema dell'antropomorfismo. Se esso potrà essere eliminato come una falsa critica, lo studio delle emozioni degli animali potrà procedere su una base scientifica, liberato da un timore infondato. (pp. 21-22)
*Quanto più chiaro mi divenne che gli animali hanno sentimenti profondi, tanto più mi sentivo colpito al pensiero di qualsiasi tipo di [[sperimentazione animale|sperimentazione su di loro]]. Possiamo giustificare questi esperimenti quando sappiamo che cosa sentono gli animali sottoposti a tali torture? È possibile continuare a mangiare animali quando sappiamo come soffrono? (p. 22)
*Molti stati mentali complessi si trasmettono meglio con gesti che con frasi, mentre altri sembrano sottrarsi completamente al linguaggio verbale. I tentativi di comunicare sentimenti sottili o elusivi lasciano in tutti noi un senso di inadeguatezza del [[linguaggio]]. La [[poesia]], dopo tutto, è un tentativo di trasmettere sentimenti, umori, stati d'animo, e persino pensieri che sono difficili da afferrare e che sembrano sfidare il linguaggio in prosa. E in effetti alcuni sentimenti eludono del tutto il linguaggio, e persino la poesia. L'arte e il silenzio cominciano là dove la parola ci abbandona. (pp. 44-45)
*L'[[affetto|affettuosità]] potrebbe essersi sviluppata perché gli animali che la praticavano avevano più successo – cioè lasciavano più figli – di quelli che non l'avevano. Ma l'affettuosità è flessibile. L'istinto può spingere gli animali ad amare ma non dice loro chi devono amare, anche se può dare forti indicazioni. L'affettuosità istruisce l'animale a proteggere i propri piccoli e ad aver cura di loro, ma non identifica i piccoli. Gli esseri umani non sono poi tanto diversi. (p. 120)
*Nella maggior parte degli scritti sull'[[aggressività]] e sulla dominanza, non si dice niente sull'ira, sull'irritazione o sulle altre emozioni che possono essere alla base di tale comportamento. È molto difficile dire se nell'aggressività sia o no coinvolta l'[[ira]]. Il comportamento aggressivo negli esseri umani può essere freddamente calcolato: qualsiasi cosa lo motivi, non pare sia la stessa cosa che fa urlare e andare in collera la gente. (pp. 178-179)
*Si dice spesso che, se i mattatoi avessero le pareti di vetro, la maggior parte delle persone sarebbero vegetariane. Se il pubblico sapesse che cosa succede nei laboratori per la [[sperimentazione animale|sperimentazione sugli animali]], questi sarebbero aboliti. Il parallelo, però, non è esatto. I mattatoi sono invisibili perché il pubblico non vuole vederli. Tutti sanno che cosa accade in essi, ma semplicemente non vogliono confrontarsi con questa realtà. La maggior parte delle persone ''non'' sa come gli animali siano usati negli esperimenti. I mattatoi accettano visitatori, mentre i laboratori in cui si eseguono esperimenti su animali operano notoriamente nel più grande segreto e sono chiusi ai visitatori. (p. 275)
*Ratti e [[topo|topi]] non sono considerati in generale animali di compagnia ma animali nocivi, e ci sono quindi poche persone che si diano la pena di difenderli. Eppure il dolore che prova un ratto o un topo è altrettanto reale di quello provato da uno dei nostri amici a quattro zampe. Nei laboratori essi soffrono, come ben sa chiunque li abbia sentiti lamentarsi, piangere, uggiolare e persino gridare. Gli scienziati dissimulano su tutto questo, sostenendo che i loro animali sperimentali stanno semplicemente vocalizzando. Siamo ancora a [[Cartesio|Descartes]]. (p. 276)
*Benché gli animali non scrivano autobiografie, come le intendiamo noi, è possibile scriverne la biografia. Essi sono individui e membri di gruppi, con storie complesse che hanno luogo in un mondo concreto, e che implicano un gran numero di stati emozionali complessi. Sono esseri senzienti che hanno una percezione emozionale di tutta la loro vita, esattamente come noi. (p. 280)
 
===[[Explicit]]===
Gli animali sono, come noi, specie in pericolo di estinzione su un pianeta minacciato, e noi siamo quelli che minacciano l'esistenza di quelle specie e di noi stessi. Gli animali sono esseri innocenti che soffrono in un inferno creato da noi. Noi dobbiamo, quanto meno, astenerci dal danneggiarli oltre. Se non altro, potremmo lasciarli in pace.<br />
Quando gli animali non saranno più colonizzati da noi e considerati di nostra proprietà, noi potremo cercare di stabilire un rapporto con i nostri vicini nell'evoluzione. Potrà forse allora essere realizzata l'antica speranza di un più profondo legame emozionale al di là dei confini di specie, di più stretti rapporti e di una maggiore partecipazione in un regno di sentimenti che sono oggi al di là della nostra immaginazione.
 
==[[Incipit]] di ''Il gatto che venne dal freddo''==
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*Jeffrey Moussaieff Masson, ''La vita emotiva dei gatti: un viaggio nel cuore felino'', traduzione di Giuditta Ghio, il Saggiatore, Milano, 2008. ISBN 978-885650011-0 ([http://books.google.it/books?id=CKB9UdPgoeQC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Anteprima su Google Libri])
*Jeffrey Moussaieff Masson, ''Nel regno dell'armonia'', traduzione di Fenisia Giannini, Tropea, Milano, 2007. ISBN 978-88-558-0015-0
*Jeffrey Moussaieff Masson (e Susan McCarthy), ''Quando gli elefanti piangono: la vita emotiva degli animali'', traduzione di Libero Sosio, Marco Tropea Editore, Milano, 2010. ISBN 978-88-558-0143-0
*[[Tom Regan]], ''Gabbie vuote: la sfida dei diritti animali'', traduzione di Massimo Filippi e Alessandra Galbiati, Edizioni Sonda, Casale Monferrato, 2005. ISBN 88-7106-425-9