David Hume: differenze tra le versioni

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*Sii [[filosofo]]; ma in mezzo a tutta la tua filosofia, sii sempre un uomo.<ref>Da ''Ricerca sull'intelletto umano'', sez. I; citato in [[Guido Ceronetti]], ''La pazienza dell'arrostito: giornale e ricordi (1983-1987)'', Adelphi, Milano, 1990, p. 68. ISBN 88-459-0793-7</ref>
*Supponete ancora che parecchie società distinte mantengano dei rapporti per il vantaggio e l'utilità che essi potrebbero reciprocamente derivare; i confini della giustizia si allargherebbero ancora, in proporzione alla larghezza delle vedute umane ed alla forza delle connessioni reciproche. La storia, l'esperienza, la ragione ci istruiscono abbastanza su questo naturale progresso dei sentimenti umani e sul graduale allargarsi della nostra considerazione per la giustizia, in proporzione alla conoscenza che acquistiamo dell'ampia utilità di questa virtù.<ref>Da ''Ricerca sui principi della morale'', pp. 41-43.</ref>
*Un notevole vantaggio dovuto alla filosofia è l'antidoto sovrano che offre contro la superstizione e la falsa religione. Tutti gli altri rimedi contro codesta peste sono vani, o almeno in certi. Il semplice buon senso e la pratica del mondo, sufficienti di solito nei frangenti della vita, restano qui inefficienti. La storia e l'esperienza quotidiana forniscono esempi di uomini dotati di ottime capacità negli affari, la cui vita è guasta dalla schiavitù di gravissime superstizioni.<ref>Incipit de ''Il suicidio'', in ''Il suicidio e altri saggi morali'', Laterza, 2008, p. 3.</ref>
 
==''Trattato sulla natura umana''==
*Subito dopo il ridicolo di negare una [[verità]] evidente, c'è quello di darsi molta pena per difenderla, e nessuna verità appare più evidente di questa: gli [[animale|animali]] sono dotati di pensiero e di ragione come gli uomini. Gli argomenti in questo caso sono così ovvi che non sfuggono nemmeno alla persona più stupida e ignorante. (I, III, 16; 1994, p. 696)
*Dalla somiglianza delle azioni esteriori degli animali con quelle che noi stessi compiamo, possiamo inferire che quelle interiori assomigliano anch'esse alle nostre. (I, III, 16; 1994, p. 697)
*Lo stesso portamento e l'andatura del cigno, o del tacchino, o del [[pavone]], mostrano quale alta idea questi animali abbiano di se stessi, e il loro disprezzo per tutti gli altri. E, cosa ancor più notevole, in queste due ultime specie di animali l'orgoglio accompagna sempre la bellezza, e lo troviamo solo nel maschio. Si son molto spesso notate la vanità e l'emulazione degli [[usignolo|usignoli]] nel canto [...] Tutte queste sono prove evidenti che l'orgoglio e l'umiltà non sono soltanto passioni umane, ma si estendono a tutta la creazione animale. (II, I, 12; 1994, p. 700)
*È evidente che la ''[[simpatia]]'', ovvero il comunicarsi delle passioni, si riscontra tra gli animali non meno che tra gli uomini. Frequentemente gli animali si comunicano l'un l'altro la paura, la collera, il coraggio […]. Ed è degno di attenzione il fatto che sebbene quasi tutti gli animali adoperino, giocando, la stessa parte del corpo che usano per combattere […], pur tuttavia essi evitano con la massima attenzione di fare del male ai propri compagni, anche quando non abbiano nulla da temere dal loro rancore; tutto ciò rappresenta una chiara prova della sensibilità che le bestie possiedono per il dolore e il piacere reciproco. (II, II, 12; 1994, p. 703)
*In ogni sistema morale in cui finora mi sono imbattuto, ho sempre trovato che l'autore va avanti per un po' ragionando nel modo più consueto, e afferma l'esistenza di un Dio, o fa delle osservazioni sulle cose umane; poi tutto a un tratto scopro con sorpresa che al posto delle abituali copule è o non è incontro solo proposizioni che sono collegate con un deve o un non deve; si tratta di un cambiamento impercettibile, ma che ha, tuttavia, la più grande importanza. Infatti, dato che questi deve, o non deve, esprimono una nuova relazione o una nuova affermazione, è necessario che siano osservati e spiegati; e che allo stesso tempo si dia una ragione per ciò che sembra del tutto inconcepibile ovvero che questa nuova relazione possa costituire una deduzione da altre relazioni da essa completamente differenti.