Diego Valeri: differenze tra le versioni

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*La poesia della [[Fernanda Romagnoli|Romagnoli]] rispecchia l'essenza della vita: stati d'animo, travagli di coscienza, accensioni spirituali di una donna coraggiosamente impegnata a leggere in sé la propria verità... Sono canti solitari che costituiscono un appassionante documento umano, il quale peraltro ci commuove perché e in quanto è poesia: artisticamente matura... Ed avviene anche alla [[Fernanda Romagnoli|Romagnoli]], come a [[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e a tutti i poeti autentici che la tristezza del vivere (la ''mélancolie'' baudelairaiana appunto) si risolva in felicità creativa di espressione e di canto. (citato in [[Donatella Bisutti]], ''[[Fernanda Romagnoli]]. L'anima in disparte'', ''Poesia'', Anno XII, marzo 1999 n. 126, Crocetti Editore)
*{{NDR|[[Canaletto]]}} Rivela uno spirito pacato, un poco estatico, tocco appena di elegiaca malinconia: uno spirito che si subordina alle cose, anche se gode di produrle in accostamenti strani, e, per così dire, innaturali. (da ''La mostra degli incisori del '700'', in ''Le tre Venezie'', 1941<ref>Citato in ''Canaletto'', I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003.</ref>)
*''[[Solitudine]] dura e cara, | compagna dei miei tardi giorni, | alla mensa d'erba amara, | al torbo vino dei ricordi, || soli siamo, tu ed io.'' (''Solitudine''<ref>Citato in ''Frasi celebri della letteratura italiana'', Vallardi, Milano, 1994, p. 344.</ref>)
 
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