Associazione Calcistica Perugia Calcio: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Nel 1975}} Questo significa per me l'arrivo del Perugia in Serie A. Per la città è una novità inebriante. Per me è un ritorno alla giovinezza. Benvenuto Perugia. Grazie per questo vento ubriacante che scatena senza freni i miei sogni e i miei ricordi più belli. ([[Nando Martellini]],)
 
*{{NDR|Nel 1975}} Una volta che mi posi in testa di organizzare una squadra di ragazzini [...] mi venne d'istinto di comprare una serie di maglie tutte rosse e di piazzarci lo stemma col grifone. ([[Paolo Valenti]],)
 
*{{NDR|Nel 1976}} Parliamoci chiaro: il radiocronista al di sopra delle parti non esiste. È inconcepibile un uomo asettico, vaccinato a tal punto da risultare inattaccabile, pure in forma attenuata, dal morbo del tifo. Ad esempio, io non ho nulla in contrario ad ammettere che faccio il tifo per il Perugia. Ma perché il Perugia, mi chiedono tutti, osservando che non c'è nulla di umbro nella mia posizione anagrafica? Perché la sorte mi toccò, a diciotto anni, di studiare a Perugia. ([[Nando Martellini]],)
 
*{{NDR|Parlando del ''Perugia dei miracoli'', stagione 1978-79}} È la storia di una provinciale che fa fortuna. Però non basta metterla così. C'è qualcosa di diverso [...] E poi quando dici provinciale è come se il vecchio, l'antico, la tradizione riuscissero a difendersi e a resistere contro il giovane, il grande, il nuovo. Quel Perugia fu l'esatto opposto: al contrario avevi la sensazione di avere a che fare con qualcosa di moderno.<ref>Citato in ''Dizionario del calcio italiano'', a cura di Marco Sappino, 1ª edizione, Milano, Baldini & Castoldi, 2000, pp. 941-942. ISBN 88-8089-862-0</ref> (Valerio Piccioni)