Dionisio I di Siracusa: differenze tra le versioni

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*Dionisio [...] dunque dette ordine a tutti gli uomini validi fino ai quaranta anni di portarsi a [[Leontinoi]] in assetto di guerra e forniti di provviste per trenta giorni. Quella città era allora una piazzaforte di [[Siracusa]], piena di profughi e di forestieri: Dionisio contava sul fatto che costoro si sarebbero schierati dalla sua parte, desiderosi di un cambiamento politico, e che la maggioranza dei Siracusani non sarebbe venuta a Leontinoi. Ad ogni buon modo acquartierato di notte in campagna, simulò un tentativo di cospirazione ai suoi danni, facendo sollevare clamore e confusione dai suoi domestici; dopodiché si rifugiò sull'acropoli, dove trascorse la notte tenendo fuochi accesi e facendosi raggiungere dai soldati più fidati. Appena giorno, concentrata a Leontinoi la massa popolare, si ingegnò a dimostrare l'ipotesi della congiura, e così persuase la folla ad assegnargli una guardia di seicento soldati, da scegliere secondo la sua discrezione. ([[Diodoro Siculo]])
*Dopo aver conquistato molte e grandi città della [[Sicilia]] messe a sacco dai barbari, non fu in grado, dopo averle colonizzate, di insediare in ciascuna di esse governi fidati di suoi compagni, né di altri [...] e risultò sette volte più inefficace di [[Dario II|Dario]], il quale, facendo affidamento non su fratelli o creature sue, ma solo su persone che avevano partecipato alla sottomissione del Medo eunuco, fece una divisione in sette parti, ciascuna più grande della Sicilia [...] con le leggi che promulgò, infatti, ha fatto sì che l'impero persiano si conservasse fino ad oggi. E inoltre anche gli Ateniesi colonizzarono essi stessi molte città greche che avevano subito l'invasione dei barbari, ma le conquistarono già abitate, e tuttavia mantennero l'impero per settant'anni, per essersi assicurati degli amici in ciascuna delle città. Dionisio invece, che aveva riunito in un solo stato tutta quanta la Sicilia, non fidandosi nella sua saggezza di nessuno, a stento riuscì a salvare se stesso. ([[Platone]])
*Progettava di fabbricare armi in grandissima quantità e dardi di ogni tipo, inoltre, navi a quattro e a cinque ordini di remi; [...] Dionisio ogni giorno si aggirava fra i lavoratori, rivolgeva loro parole cortesi, premiava i più volenterosi con doni e li accoglieva alla sua tavola. [...] Gli artigiani, dispiegando insuperabile zelo, inventavano molte armi da lancio e macchine da guerra nuove e che potevano essere di grande utilità. ([[Diodoro Siculo]])
 
==Bibliografia==