Jirō Taniguchi: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Jirō Taniguchi==
*Negli anni Cinquanta, quando ero bambino, gli adulti odiavano i [[manga]] considerandoli qualcosa di volgare, oltre che un'inutile distrazione per i figli, che avrebbero invece dovuto pensare allo studio. Nonostante ciò, fui travolto dal fascino delle loro storie fiabesche, e dai disegni che li caratterizzavano.<ref>Citato in Luca Raffaelli, ''Chi è Jiro Taniguchi'', in Jiro Taniguchi, ''L'arte di Jiro Taniguchi'', I classici del fumetto di ''Repubblica'', Roma, 2003, p. 10.</ref>
*Quando costruisco una scena, la definizione dei [[dettaglio|dettagli]] diventa parte del racconto. Mi appassiona disegnare nel dettaglio. Forse disegno anche troppo nei dettagli.<ref>Citato nella quarta di copertina di ''In una lontana città''.</ref>
{{Int|Dall'intervista di Stéphane e Muriel Barbery|Realizzata a Tokyo nell'aprile del 2007, traduzione dal giapponese di Corinne Quentin, traduzione dal francese di Giovanni Zucca, in Jirō Taniguchi, ''La montagna magica'', Rizzoli Lizard, Milano, 2009. ISBN 978-88-17-03131-8}}
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*Che ne è di una madre se non ha fiducia nella propria [[Figli|figlia]]? (Shiga: cap. 2, p. 54)
*Il [[tempo]] passa senza chiedere scusa... (Shiga: cap. 8, p. 208)
===[[Explicit]]===
*Per lei scenderò sempre dalle montagne. <!--(Shiga: cap. 13, p. 338)-->
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