Saʿdi: differenze tra le versioni

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*''Quanto è dolce all'orecchio degli amici, | ebbri della bevanda mattutina, | voce ascoltar soave e mesta e calma! | Più val [[canto]] leggiadro che di bella | fanciulla il viso, ché piacer del senso | è questo, e quello è il conforto dell'alma.'' (da ''Il lottatore e la smania del viaggiare'', vol. II, p. 29)
*Non stimarti mai sicuro da chiunque abbi tu offeso, anche d'un solo affronto, nel cuore, nemmeno se gli farai cento favori, dopo quell'unica offesa. Una freccia può uscire da una ferita, ma l'[[offesa]] rimane sempre confitta nel cuore. (da ''Il lottatore e la smania del viaggiare'', vol. II, p. 32)
*''Se pensasse il palombaro | alla strozza dei [[caimano|caimani]], | una [[perla]] di valore | non avria mai tra le mani.''<ref>In [[Anthony Clifford Grayling]] in, ''Il significato delle cose'', traduzione di Isabella C. Blum, Il Sole 24 Ore, 2007, p. 32, proponela unacitazione versioneviene leggermenteriportata diversa della citazionecosì: «Se il tuffatore pensasse sempre allo [[squalo]], non metterebbe mai le mani sulla perla.»</ref> (da ''Il lottatore e la smania del viaggiare'', vol. II, p. 37)
*''Ogni tuo merto è il maggior dei difetti | del tuo nemico agli occhi. | Saadì gli è una rosa, ed è uno spino | del suo nemico agli occhi. || ''L'[[invidia|invidïoso]] mai non viene innante | ad uomo onesto senza che gli apponga | accusa del peggior d'ogni furfante.''<ref name=cors /> || La sorgiva del sol ch'è luce al mondo, | è trista cosa e bieca | per la talpa che è cieca.'' (da ''Malvagità dell'invidioso'', vol. II, p. 41)
*Un [[astrologia|astrologo]], rientrando un giorno in casa, vi scorse là seduto uno sconosciuto e la sua moglie con lui. Si diede a imprecare e a ingiuriare, sì che ne nacque scompiglio e baruffa. Un uom di senno quand'ebbe inteso tutto ciò, disse: <br/>''Come saper puoi tu che rechi mai | del ciel la volta | se nulla sai di ciò che in casa tua | avvien talvolta?'' (da ''Astrologo da nulla'', vol. II, p. 47)
*''Poter non resta d'esser scrupoloso | in chi digiuno sta; | toglie di man della pietà le redini | la trista [[povertà]]''. (da ''Disputa di Saadi con un presuntuoso intorno alla definizione della ricchezza e della povertà'', vol II, p. 102)
*Il denaro dell'[[avarizia|avaro]] esce di sotterra in quell'ora soltanto in cui l'avaro va sotterra. (da ''Disputa di Saadi con un presuntuoso intorno alla definizione della ricchezza e della povertà'', vol II, p. 103)