Jun'ichirō Tanizaki: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Jun'ichirō Tanizaki==
*Per prima cosa i nostri antichi ricavarono, nello spazio illuminato dalla luce solare, una chiusa nicchia d'ombra; posero poi, proprio al centro dell'ombra, l'essere più chiaro che conoscevamo: la donna. Perché biasimarli? La chiarezza della pelle era, per loro, il sigillo della beltà femmililefemminile. Solo l'ombra poteva proteggerla e darle risalto. (da ''Libro d' Ombra'', Milano, Bompiani, 2002)
*Poi, quando sarò morto, non potrà non pensare: Quello stupido vecchio dorme sotto questi [[piede femminile|piedi]] bellissimi. Sto ancora calpestando le ossa di quel povero vecchio sotto terra. (da ''Diario di un vecchio pazzo'')
 
==[[Incipit]] de ''La chiave''==
''Capodanno'' — Quest'anno mi voglio accingere a scrivere liberamente su un tema che in passato esitavo persino a menzionare in questo diario. Ho sempre evitato di accennare ai miei rapporti sessuali con Ikuko, nel timore che lei di nascosto potesse leggere il mio quaderno e offendersene.<br>
{{NDR|traduzione di Sakoto Toguchi, citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
 
==''Libro d' Ombra''==
*V'è, forse, in noi Orientali, un'inclinazione ad accettare i limiti, e le circostanze, della vita. Ci rassegniamo all'ombra, così com'è, e senza repulsione. La luce è fievole? Lasciamo che le tenebre ci inghiottano, e scopriamo loro una beltà. Al contrario, l'Occidentale crede nel progresso, e vuole mutare di stato. È passato dalla candela al petrolio, dal petrolio al gas, dal gas all'elettricità, inseguendo una chiarità che snidasse sin l'ultima parcella d'ombra. (da ''Libro d' Ombra'', Milano, Bompiani, 2002)
*Per prima cosa i nostri antichi ricavarono, nello spazio illuminato dalla luce solare, una chiusa nicchia d'ombra; posero poi, proprio al centro dell'ombra, l'essere più chiaro che conoscevamo: la donna. Perché biasimarli? La chiarezza della pelle era, per loro, il sigillo della beltà femmilile. Solo l'ombra poteva proteggerla e darle risalto. (da ''Libro d' Ombra'', Milano, Bompiani, 2002)
 
==''Sulla maestria''==
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*Da qualche tempo ho iniziato a pensare che il compito dell'artista debba consistere non già nel produrre un effetto mai visto o nell'esprimere la propria individualità, quanto piuttosto nel ridurre al minimo la distanza tra sé e gli antichi: è sufficiente che il Sé affiori con delicatezza, oppure che non si manifesti affatto e si fonda completamente con l'opera straordinaria di chi è venuto prima di noi. (p. 59)
*Al di là del piacere di chi ne sarà il fruitore, dall'angolo visuale di chi crea è un'emozione infinita soffermarsi su un punto preciso per affinarlo sempre di più. (p. 60)
 
==[[Incipit]] de ''La chiave''==
''Capodanno'' — Quest'anno mi voglio accingere a scrivere liberamente su un tema che in passato esitavo persino a menzionare in questo diario. Ho sempre evitato di accennare ai miei rapporti sessuali con Ikuko, nel timore che lei di nascosto potesse leggere il mio quaderno e offendersene.<br>
{{NDR|traduzione di Sakoto Toguchi, citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
 
==Citazioni su Jun'ichirō Tanizaki==