Aldo Grasso: differenze tra le versioni

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*[[Gianfranco Funari]] è stato l'ultimo romantico della televisione, convinto fino all'ultimo di poter cambiare il mondo apparendo. Nonostante le disillusioni, nonostante l'emarginazione. Funari ha sempre amato una televisione esagerata, gridata, popolare, persino al di sopra delle sue possibilità; ma questo era l'aspetto più affascinante, la sfida avventurosa ed eroica, l'azzardo impresso al suo modo di fare televisione. Per anni Funari è stato un parafulmine: quando si parlava di televisione spazzatura, dell'incagliarsi del video il riferimento era d'obbligo.<ref>Dalla prefazione di ''Il potere in mutande'' di Gianfranco Funari (con Morena Funari e Alessandra Sestito), Rizzoli, 2009. ISBN 978-88-17-03290-2</ref>
*«[[Gomorra - La serie|Gomorra. La serie]]» è una corsa spettrale, livida, notturna, che spaventa e seduce, come fosse il racconto di una civiltà esausta, senza redenzione.<ref name=gomorra>Da ''[http://www.corriere.it/spettacoli/14_maggio_07/gomorra-serie-meglio-film-05d017a2-d5ab-11e3-8f76-ff90528c627d.shtml «Gomorra», la serie è meglio del film]'', ''Corriere.it'', 7 maggio 2014.</ref>
*''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]'' [...] tiene Batman fuori dallo schermo e dagli eventi narrati, per concentrarsi su quanto è avvenuto prima, sulle origini del mito. L'idea del prequel però da sola non basta: se le scene e la fotografia sono molto curate, la scrittura e la recitazione non sono sempre all'altezza. E i richiamo costanti alla mitologia di Batman – si affacciano sullo schermo, ancora giovani o bambini, molti dei suoi futuri nemici: il Pinguino, l'Enigmista, Catwoman – sono forse l'indice più evidente di una narrazione che non trova appieno una sua originalità, ma è costretta a lanciare continue strizzate d'occhio ai fan per risultare interessante.<ref>Dal ''Corriere della Sera''; citato in ''[http://www.mediaset.it/quimediaset/rubriche/gotham_20073.shtml Gotham]'', ''Mediaset.it'', 10 novembre 2014.</ref>
*«[[Grey's Anatomy]]» è indubbiamente un prodotto «di genere», come lo è stato «E.R.», ma è anche una macchina narrativa che sembra non mostrare segni di usura e sa abbinare, molto più di altri telefilm, perfetta padronanza di racconto e capacità di rivolgersi a un pubblico ampio e popolare.<ref name=grey/>
*{{NDR|Su [[Romanzo criminale - La serie]]}} Ho guardato la prima puntata pieno di pregiudizi. Giunto infine alla dodicesima, devo ammettere invece che ci troviamo di fronte a uno degli esiti più riusciti della fiction italiana. La livida saga del Libanese, del Dandi, del Freddo, di Patrizia ha trovato una scrittura che finalmente esce dai canoni dell'agiografia all'italiana.<ref>Da ''[http://www.corriere.it/spettacoli/09_gennaio_16/aldo_grasso_il_libanese_e_il_dandi_fiction_aa90b7f0-e39a-11dd-8cd2-00144f02aabc.shtml Il Libanese e il Dandi: fiction riuscita]'', ''Corriere.it'', 16 gennaio 2009.</ref>