Henry Furst: differenze tra le versioni

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Inserisco citazioni su Henry Furst.
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*Nel deserto, dice [[Honoré de Balzac|Balzac]], vi è tutto, e nulla: Dio, senza gli uomini. Nel deserto di pietre che è la città moderna, vi è il vuoto assoluto, il terrore senza nome: gli uomini, senza Dio. (da ''Emily'', p. 35)
*[...] il vero infelice è quello che in mancanza di oggetti reali corre appresso a fantasmi da lui stesso creati, chimere ippogrifi sirene; l'ambizioso, lo sciagurato, o quello che li riassume tutti, il Don Giovanni, accecato dalla grazia della creatura.<br /> Questa grazia esiste, è una cosa reale, innegabile; ma l'attrazione che spesso esercita su di noi è dovuta appunto alla lontananza, alla percezione del «non-io». Infatti nessuno soggiace al proprio fascino, o, se il caso di Narciso può veramente attuarsi, è quando l'individuo si accorge con immediatezza del singolare fatto, celato ai più, che non si può possedere pienamente nemmeno se stessi. (da ''Muriel'', p. 112)
 
==Citazioni su Henry Furst==
*Gli uomini agiscono su di noi con la loro polarità, col loro orizzonte. Sorprendeva in Henry l'intensità del sentimento e della ragione. L'aura era forte e anonima come una potenza della natura, che irradiava ora un calore gradevole ora un fluido elettrico. Così entriamo in una stanza in penombra dove ci sentiamo subito bene. Quando poi gli occhi si sono assuefatti alla poca luce, riconosciamo il numero dei quadri alle pareti, i libri, le opere d'arte. Questa è la vera via verso l'autore: conduce dall' Eros verso lo spirito, non in senso opposto, come avviene per certi matrimoni di artisti, che cominciano ammirevolmente e finiscono in modo tragico: Psiche si è bruciata le ali alla fiamma. ([[Ernst Jünger ]])
*{{NDR|Jünger sfoglia le lettere dell'amico Henry Furst, scomparso nel 1967, annotandone alcuni fra i più significativi passi}} Li ho scelti a caso, dal fascio delle lettere, come da un gioco di carte. Un mazzo di fiori, raccolti dall'erbario, senza farne una scelta precisa. Sembrano tuttavia schiudersi nel ricordo, come i fiori del tè, nell'Estremo Oriente. Il meglio si trova in un altro foglio, quello che non porta traccia di penna, sull'altra facciata che non può essere descritta: Henry era un genio dell'amicizia. Da lì sorgeva quella ricchezza che dispensava. Come un navigante, che si apparecchia al grande viaggio, lasciò tre o quattro fogli in inglese: ''A vele spegate verso la morte''. E questa aggiunta: «Il cuore parla al cuore, ma quel che dice si sottrae alla parola». ([[Ernst Jünger ]])
*Nel suo stile di vita, egli rappresentava ancora la classe degli ''hommes de lettres'', i quali rapidamente si estinguono e, per la verità, in modo più rapido nei paesi germanici che nei latini. Quel che li distingue è il loro modo di vivere, caro alle Muse, dietro il quale si cela un eminente lavoro. Per la loro esistenza vale lo stesso criterio che per l'opera d'arte nella quale non deve scorgersi la fatica. Questo è soltanto possibile quando l'artista trova nel suo lavoro un godimento. ([[Ernst Jünger ]])
 
==Bibliografia==
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