Torino Football Club: differenze tra le versioni

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*Cosa sia non lo so, ma solo chi è passato al Filadelfia sa cosa vuol dire essere granata!<ref>Al momento del passaggio alla Juventus [[Gianni Agnelli]] gli chiese cosa fosse il "quarto d'ora granata" visto che Dino aveva giocato nel Torino.</ref> ([[Dino Baggio]])
*Da Superga a [[Luigi Meroni|Meroni]] a Ferrini, la storia del Toro obbedisce a un copione drammatico. Di rappresentazione in rappresentazione, società tifosi, giocatori si sono cuciti addosso una divisa mentale ormai indelebile come la maglia granata: è più importante soffrire che non vincere ([[Giovanni Arpino]])
Il Toro, invece, era l'"istinto", il "revanscismo", e cioè la smania costante del riscatto, per qualcuno di insostituibile che il "fato" ti aveva portato via per sempre. E tutte le volte in cui anch'io mi sentivo privato, ingiustamente, di qualcosa, mi coloravo di granata. ([[Carlo Nesti]])
*La [[Juventus Football Club|Juventus]] è una figlia di papà. Di papà Agnelli, di Edoardo e di tutta la generazione a venire. La Juve è stata la squadra di [[John Charles|Charles]], di [[Omar Sivori|Sivori]], [[Michel Platini|Platini]], [[Roberto Baggio|Baggio]], [[Zinédine Zidane|Zidane]]. Il Torino invece è stato figlio della madre di tutte le sciagure: Superga. Andrei al di là della solita divisione convenzionale di una Juventus aristocratica e di un Torino popolare. Direi che la Juve è la squadra che si è tolta tutti gli sfizi, mentre il Toro spesso è stato costretto a scendere a patti con il destino. ([[Roberto Beccantini]])
*La Juventus è universale, il Torino è un dialetto. La Madama è un "esperanto" anche calcistico, il Toro è gergo. ([[Giovanni Arpino]])