Adrienne von Speyr: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 117:
*Quando Dio parla, nella preghiera, col credente, si fa a lui percepibile, ma la sua parola contiene di più di quello che è percepito, di modo che l'orante può attingere, dalla parola accolta, sempre qualcosa di nuovo. Lui stesso trova la sua parola insufficiente per dire a Dio quello che potrebbe dire, ma confida che Dio, dalla parola timida e goffa, capisca quello che vuole: tutto il contenuto della sua fede. E quando si ricorda che Cristo è la parola, allora questa parola diventa per lui mediazione: la parola di Dio si realizza per lui in Cristo: quel che il Padre ha da dirgli ha trovato piena espressione nel Figlio incarnato, ed egli ha bisogno soltanto di contemplare il Figlio pregando, per avere parte alla pienezza del suo essere-parola. (pp. 28-29)
*Ella {{NDR|[[Maria]]}} beve alla sorgente, e la sorgente è un mare inesauribile. [...] Ora all'improvviso è l'oceano con tutto il suo impeto e la sua tempesta e la sua immensità. Non è affidata più a un mare liscio e tranquillo, ma messa in balia, all'improvviso, al centro del pericoloso ondeggiamento di una grazia infinita. (p. 32)
*In ogni vero orante, il frutto della sua preghiera assomiglia al frutto corporale di una madre. (pp. 36-37)
*Quando uno sta seduto lungo il mare e contempla il movimento delle acque, pensa spesso che potrebbe inseguire un'[[onda]]. Ma allora essa si perde nel movimento e vive solo nel tutto. (p. 65)
*L'[[eternità]] è preghiera; è la preghiera dello stesso Dio [[Santissima Trinità|trinitario]]. (p. 70)
Line 130 ⟶ 131:
*Deve divenire evidente il modo in cui il [[Simbolo degli apostoli|credo apostolico]] apre le dodici porte, non perché ciascun articolo della professione vada attribuito a ciascun apostolo o perché rivesta per lui un particolare significato, ma perché lo spirito della grazia degli apostoli, che condividono tutti insieme le loro missioni in quanto provengono tutte dall'unica fonte del Signore, apre tutte le dodici porte della città, in cui non solo tutti i dodici articoli vengono proclamati da tutti gli apostoli insieme, ma da ciascuno di loro nella sua particolare maniera. (p. 96)
*Tuo Figlio, Padre, dopo essere morto in croce, ha accettato anche di essere [[discesa di Cristo agli inferi|inviato all'inferno]], nella landa più abbandonata e desolata in cui mai nessun vivente ha posto piede. Egli lo ha fatto per prendere parte più pienamente a tutti i tuoi misteri, per mostrarti che non è mai stanco del tuo servizio e non è mai sazio del suo amore per te. Con questo sovrappiù della discesa all'inferno è andato oltre il di più della croce. (pp. 97-98)
*Ti preghiamo, Padre, permetti che anche la nostra vita quotidiana diventi una risposta alla tua eternità. (p. 105)
*''Venga il [[Regno dei Cieli|tuo regno]].'' Ti preghiamo, nel nome della tua santità rivelata, fa' che venga a noi il regno della tua luce, che risplenda nella nostra oscurità, che porti il giorno nelle nostre notti; fa' che la grazia del tuo regno si erga proprio là dove era ancora l'amarezza dei nostri peccati. (pp. 106-107)
*''[[Fiat voluntas tua|Sia fatta la tua volontà]], come in cielo così in terra.'' La tua volontà, Padre, con quella del Figlio e dello Spirito è unica, divina, santa, indivisibile. Fa' che si realizzi in noi, come si è realizzata nella luce del tuo cielo. (p. 107)