Giuseppe Parini: differenze tra le versioni

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*''E tu gli ornavi del tuo riso i canti | che il lombardo pungean Sardanapalo | cui solo è dolce il muggito de' [[bue|buoi]], | che dagli antri abdüani e dal Ticino | lo fan d'ozi beato e di vivande''.<ref>Parlando a Talia dei versi che ispirava a Giuseppe Parini, critico verso i nobili nullafacenti.</ref> ([[Ugo Foscolo]])
*Giuseppe Parini fu alla nostra memoria uno dei pochissimi Italiani che all'eccellenza nelle lettere congiunsero la profondità dei pensieri, e molta notizia ed uso della filosofia presente: cose oramai sì necessarie alle lettere amene, che non si comprenderebbe come queste se ne potessero scompagnare, se di ciò non si vedessero in Italia infiniti esempi. Fu eziandio, come è noto, di singolare innocenza, pietà verso gl'infelici e verso la patria, fede verso gli amici, nobiltà d'animo, e costanza contro le avversità della natura e della fortuna, che travagliarono tutta la sua vita misera ed umile, finché la morte lo trasse dall'oscurità. Ebbe parecchi discepoli: ai quali insegnava prima a conoscere gli uomini e le cose loro, e quindi a dilettarli coll'eloquenza e colla poesia. ([[Giacomo Leopardi]])
*Io amo moltissimo il Parini; sono uno dei pochi ad amarlo. Ma come possono i critici scrivere, ancora oggi, che {{maiuscoletto|Il giorno}} «sferza i costumi effeminati del secolo» mentre (quello che Parini credeva di fare non importa) un liceale dovrebbe vedere che la sua vena secreta, quella senza la quale il poema non sarebbe nato, è l'invidia del plebeo per il nobile, inasprita da una sfumatura di quel sentimento amoroso, o quasi amoroso, che ispirò i sonetti di [[William Shakespeare|Shakespeare]], rivolti anche quelli a un «giovane signore»? ([[Umberto Saba]])
*Parini è come uomo, a cui sanguina il cuore e che fa il viso allegro. Appunto perché ha la forza di contenere il suo sentimento, l'ironia è possibile, e non diviene una sconciatura o una dissonanza. Il che gli riesce per quell'interno equilibrio delle sue facoltà, che gli dà un'assoluta padronanza su' moti e sulle sue impressioni. ([[Francesco De Sanctis]])
*Parini che in pieno teatro, contro chi urlava: «Morte agli aristocratici!» grida: «Viva la libertà! Morte a nessuno!» doveva avere un cuore meglio temperato del nostro, che ai primi bisbigli di abbasso e di viva, scantoniamo nel viottolo più buio. ([[Emilio De Marchi]])