Adrienne von Speyr: differenze tra le versioni

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*Il presente non custodisce un senso se non alla luce di ciò che è eterno. E già sulla terra sembriamo dei bambini della vita eterna. (p. 41)
*E si potrebbe comprendere il rapporto tra l'[[Antico Testamento]] e la morte in questo senso: che tutto l'Antico Testamento finisce sempre, e finalmente più che mai, in un non sentire più la voce di Dio, mentre il [[Nuovo Testamento]] appare come un'irruzione del tutto nuova della Parola di Dio. (p. 41)
*Quando il credente guarda i due regni della creazione, [[cielo e terra|il cielo e la terra]] che appartengono, entrambi, al Padre, comprende che il regno del Padre nel cielo è sempre rimasto conforme alla volontà e ai disegni del Padre, mentre la terra è cambiata a causa del peccato degli uomini. (p. 44)
*Ma è soltanto di fronte alla [[risurrezione]] che [...] la vittoria del cielo sulla terra è completa, che il Padre può trasformare anche l'ultimo nemico, la morte, in vita eterna, il castigo in ricompensa suprema, l'angoscia in eterna beatitudine. La risurrezione del peccatore è la decisione estrema, la più splendente che Dio possa prendere al riguardo di un essere umano. Essa non è solamente vittoria, ma capovolgimento radicale di tutto ciò che è esistito, è stato vissuto e atteso. Sembrerebbe quasi che la morte sia stata inventata affinché sia data all'uomo la prova estrema della gloria onnipotente del Padre. (p. 45)
*Tutte le oscurità della morte si risolvono nella chiarezza suprema della vita eterna. (p. 46)
*La morte è accesso alla vita eterna. E nella vita eterna di Dio, tutto è riconciliato. (p. 69)
*Quando il Figlio muore sulla croce, muore della morte di tutti i peccatori e di tutti i santi. L'istante della sua morte significa per tutti i morti uno spostamento sul piano dell'eterno, che sarà provato da ciascuno di loro, dato che il Signore, mediante la sua morte, ha salvato ciascuno di loro. (p. 80)
 
===[[Explicit]]===