Lucio Piccolo: differenze tra le versioni

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'''Lucio Piccolo''' (1901 – 1969), poeta ed esoterista italiano.
 
== ''Le esequie della luna'' ==
*{{NDR|Sulla ''Porta Nuova'' a Palermo}} L’altra porta guarda occidente e mezzogiorno. I due schiavi dalle braccia mozze ai lati ascoltano i venti che vengono d’Africa. Tutto il giorno ruote, scalpicii, il richiamo dei venditori ambulanti e quello dei dispensatori d’acqua su le panchette colorate – l’acqua nell’ombra dell’arco è splendida – con il loro frastuono sembrano ostacolare transiti più leggeri. Allato è un'abitazione di poche stanze, finestre con sbarre orizzontali, ricavata dalla base stessa del bastione. Ma il sole se ne và più presto qui, dietro le montagne che s'imbrunano subito, nelle costole della salita l'erbe si risvegliano per le mani dell'erborista, e in compenso di questo suo celarsi in anticipo il sole che nimbi che aloni lascia sui profili e le cime, raggiere simili a stecche d'un ventaglio d'opaco scarlatto o venato di viola, e su una nuvoletta varca e si colora di mese e di stagione, fa immaginare le fiammate del tramonto su le sabbie d'occidente. Così la sera viene prima, e col suo arrivo i rimbombi sotto la volta vanno affievolendo, i passaggi meno frequenti. [...] L'ombra cresce, ancora poco e lo spazio dell’arco si colmerà d'azzurro già notturno, la calma peschiera dove estinguere ogni ansia. Le stelle seguono la loro strada, attente, come di grado in grado, forse sanno che le segue uno sguardo dal foro del tetto più alto o da una mobile piattaforma di acciaio. Una mano poi segnerà i loro umori negli annali delle piogge e dei venti.
 
==Citazioni di Lucio Piccolo==
*{{NDR|Sul rapporto con [[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]}} C'era fra di noi una sorta di gara, a chi fosse più abile scopritore di interessanti novità. Ricordo che fu così a proposito del grande poeta Yeats, il grande poeta d'Irlanda che fui io il primo a leggerlo prima ancora di Lampedusa [...] E così ci siamo accaparrati tutta la letteratura contemporanea europea, tedesca, francese. Ricordo anzi che fu proprio Lampedusa a introdurre a Palermo, nella Palermo colta, Rilke [...] Poi passarono Joyce, Proust. Di Proust mi ricordo che una volta mi disse «Sai, c'è uno scrittore francese il quale per fare due passi da lì a qui ci impiega dieci pagine». La prima immagine che io ho avuto di Proust è stata questa.<ref name=Picco>Citato in Chiara Fratantonio, ''[http://www.flaneri.com/2013/01/12/lucio_piccolo_poeta_tra_le_ombre/ Lucio Piccolo, poeta tra le ombre]'', ''Flaneri.com'', 12 gennaio 2013.</ref>
*{{NDR|Sulla ''Porta Nuova'' a Palermo}} L’altraL'altra porta guarda occidente e mezzogiorno. I due schiavi dalle braccia mozze ai lati ascoltano i venti che vengono d’Africad'Africa. Tutto il giorno ruote, scalpicii, il richiamo dei venditori ambulanti e quello dei dispensatori d’acquad'acqua su le panchette colorate – l’acqual'acqua nell’ombranell'ombra dell’arcodell'arco è splendida – con il loro frastuono sembrano ostacolare transiti più leggeri. Allato è un'abitazione di poche stanze, finestre con sbarre orizzontali, ricavata dalla base stessa del bastione. Ma il sole se ne và più presto qui, dietro le montagne che s'imbrunano subito, nelle costole della salita l'erbe si risvegliano per le mani dell'erborista, e in compenso di questo suo celarsi in anticipo il sole che nimbi che aloni lascia sui profili e le cime, raggiere simili a stecche d'un ventaglio d'opaco scarlatto o venato di viola, e su una nuvoletta varca e si colora di mese e di stagione, fa immaginare le fiammate del tramonto su le sabbie d'occidente. Così la sera viene prima, e col suo arrivo i rimbombi sotto la volta vanno affievolendo, i passaggi meno frequenti. [...] L'ombra cresce, ancora poco e lo spazio dell’arcodell'arco si colmerà d'azzurro già notturno, la calma peschiera dove estinguere ogni ansia. Le stelle seguono la loro strada, attente, come di grado in grado, forse sanno che le segue uno sguardo dal foro del tetto più alto o da una mobile piattaforma di acciaio. Una mano poi segnerà i loro umori negli annali delle piogge e dei venti. (da ''Le esequie della luna'')
*La casa era quieta, il resto del mondo lontanissimo. Fu così che mi resi conto come per Villa Piccolo passasse un meridiano come a Greenwich. Il meridiano della solitudine.<ref name=Picco/>
*{{NDR|A [[Vincenzo Consolo]]}} Non parta, non vada via. A Milano, con tutti gli altri, rischia di annullarsi. La lontananza, l'isolamento danno più fascino, suscitano interesse e curiosità.<ref>Citato in ''[http://vincenzoconsolo.it/?p=757 Il barone magico, Vincenzo Consolo]'', ''VincenzoConsolo.it'', novembre 2015.</ref>
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==Bibliografia==
*Lucio Piccolo, ''Le esequie della luna - e alcune prose inedite'', All'insegna del pesce d'oro, / Collana:collana Acquario, 1996.
 
==Note==