Rigoletto: differenze tra le versioni
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==[[Incipit]]==
(''Il Duca e Borsa vengono da una porta del fondo. Sala magnifica del Palazzo Ducale. Porte nel fondo che mettono ad altre sale, pure splendidamente illuminate; folla di cavalieri e dame in gran costume nel fondo delle sale; paggi che vanno e vengono. La festa è nel suo pieno. Musica interna da lontano e scrosci di risa di tratto in tratto.'')
<poem>
==Citazioni==
*''Questa o quella, per me pari sono | a quant'altre d'intorno, d'intorno mi vedo. | Del mio core l'impero non cedo, | meglio ad una che ad altre beltà''. (
*'''Gilda''': ''Signor né principe, io lo vorrei, | Sento che povero, più l'amerei''. (I, 12)▼
*''La [[costanza]], tiranna del [[cuore|core]], | detestiamo qual morbo crudele, | sol chi vuole si serbi [[fedeltà|fedele]]; | non v'ha [[amore|amor]], se non v'è [[libertà]]''. (
*''Deh, non parlare al misero |
▲*''Questa o quella, per me pari sono a quant'altre d'intorno, d'intorno mi vedo. Del mio core l'impero non cedo, meglio ad una che ad altre beltà''. (Atto I, scena I)
*
▲*''La [[costanza]], tiranna del [[cuore|core]], detestiamo qual morbo crudele, sol chi vuole si serbi [[fedeltà|fedele]]; non v'ha [[amore|amor]], se non v'è [[libertà]]''. (Atto I, scena I)
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*''La [[donna]] è mobile qual piuma al vento, muta d'accento – e di [[pensiero]]. Sempre un amabile, leggiadro viso in [[pianto]] o in [[riso (ridere)|riso]], – è menzognero''. (Atto III, scena II)▼
*''Cortigiani, vil razza dannata, | per qual prezzo vendeste il mio bene? | A voi nulla per l'[[oro]] sconviene, | ma mia [[figlia]] è impagabil tesor''. (
*''Bella figlia dell'[[amore]], schiavo son dei vezzi tuoi; con un detto sol tu puoi le mie [[pena|pene]] consolar''. (Atto III, scena III)▼
*''Sì, [[vendetta]], tremenda vendetta |
▲*''La [[donna]] è mobile | qual piuma al vento, | muta d'accento – e di [[pensiero]]. | Sempre un amabile, | leggiadro viso | in [[pianto]] o in [[riso (ridere)|riso]], – è
▲*''Bella figlia dell'[[amore]], | schiavo son dei vezzi tuoi; | con un detto sol tu puoi | le mie [[pena|pene]] consolar''. (
▲*''Pari siamo!... Io la lingua, egli ha il pugnale.'' (Atto I, scena VIII)
▲*– {{NDR|alla figlia Gilda}} ''Mai... mai! … uscita, dimmi, unqua sei?<br />– No.<br />– Guai!<br />– (che dissi!)<br />– Ben te ne [[Riguardi|guarda]]! '' (Atto I, scena IX)
▲*''Deh non parlare al misero | Del suo perduto bene...'' (I, 9; citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Chi l'ha detto?'', Hoepli)
▲*''Cortigiani, vil razza dannata, per qual prezzo vendeste il mio bene? A voi nulla per l'[[oro]] sconviene, ma mia [[figlia]] è impagabil tesor''. (Atto II, scena IV)
▲*''Sì, [[vendetta]], tremenda vendetta | Di quest'anima è solo desio... | Di punirti già l'ora s'affretta, | Che fatale per te tuonerà.<ref>«Che fatale per te suonerà» in una delle versioni del ''Rigoletto'' non scelte alla fine da Verdi; il libretto, infatti, fu «il risultato di complesse stesure e ristesure, da parte di Piave» (Giuseppe Verdi, ''Tutti i libretti d'opera'', a cura di Piero Mioli, Newton & Compton, 2001).</ref> | Come fulmin scagliato da Dio | Il buffone colpirti saprà.'' (Atto II, scena VIII)
==Citazioni sull'opera ''Rigoletto''==
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==Bibliografia==
*Giovanna Gronda e Paolo Fabbri, ''Libretti d'Opera italiani (dal seicento al novecento)'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997. ISBN 88-04-42258-0
*''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/p/piave/rigoletto/pdf/rigole_p.pdf Rigoletto]'', libretto di [[Francesco Maria Piave]] in ''Verdi: Tutti i libretti d'opera'', a cura di Piero Mioli, Newton Compton Editori, s.r.l., Roma, 1996.
==Voci correlate==
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