Adrienne von Speyr: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+''Il mistero della morte''
Riga 121:
*Adrienne lo sperimenta misticamente con particolare intensità: il reciproco essere-aperti di cielo e terra non è estraneo a nessun vero credente; il libretto ''Gebetserfahrung'' [...], in cui si esperimenta molto della vita intima di preghiera di Adrienne, mostra che i passaggi tra la preghiera "ordinaria" e "mistica" sono spesso fluttuanti, come lo si può accertare anche secondo la dottrina dei Padri e dell'[[Tommaso d'Aquino|Aquinate]] riguardo i doni dello Spirito Santo. Che gli accessi al cielo dalla terra siano così numerosi, che l'"[[aldilà]]" non sia lontano da noi, ma del tutto presente, è per il nostro tempo un messaggio particolarmente significativo. ([[Hans Urs von Balthasar]])
*''Esperienza di preghiera'' [...], come dice lo stesso titolo, ha un carattere più personale {{NDR|rispetto a ''[[#Il mondo della preghiera|Il mondo della preghiera]]''}}. Adrienne vi presenta in qualche modo il proprio atteggiamento di preghiera, da cui risulta che il confine con l'aldilà non è lontano, bensì presente in noi. ([[Elio Guerriero]])
 
==''Il mistero della morte''==
===[[Incipit]]===
All'epoca della [[creazione]], Dio ha stabilito l'uomo signore e padrone di un mondo buono. Dio ha dispiegato nello spazio le cose sulle quali l'uomo regna e ha creato la durata, che permette all'uomo di possederle. Ma l'uomo si è allontanato da Dio e, così facendo, ha alterato ogni sua relazione con la creazione. Dio gli ha revocato lo spazio originario, espellendolo dal paradiso; gli ha anche sottratto il tempo originario, sottomettendolo alla sofferenza, alla pena e alla morte. <!--(p. 5)-->
 
===Citazioni===
*Attraverso la morte e il tempo finito che gli corre incontro, Dio ha mostrato all'uomo che deviare da Dio è qualcosa di molto più serio di quanto l'uomo avesse pensato, qualcosa di così serio che l'uomo da sé non lo può riparare. (p. 7)
*Ciò che diventa vivo nella preghiera, è così grande solamente perché fa parte della vita eterna di Dio, che fa andare in frantumi i limiti della nostra vita terrena. Dio non ci ha creati per un tempo, ma per la sua [[eternità]]. (pp. 40-41)
*Il presente non custodisce un senso se non alla luce di ciò che è eterno. E già sulla terra sembriamo dei bambini della vita eterna. (p. 41)
*E si potrebbe comprendere il rapporto tra l'[[Antico Testamento]] e la morte in questo senso: che tutto l'Antico Testamento finisce sempre, e finalmente più che mai, in un non sentire più la voce di Dio, mentre il [[Nuovo Testamento]] appare come un'irruzione del tutto nuova della Parola di Dio. (p. 41)
 
===[[Explicit]]===
All'inizio, per amore, Dio ha creato l'essere umano, come uomo e donna. Ma l'uomo e la donna hanno peccato e hanno meritato la morte. Considerando l'offesa fatta a Dio, la morte doveva essere un castigo inesorabile. Ma la misericordia di Dio e il suo amore sono più grandi della sua volontà di castigarli. La morte rimane come avvertimento, ma anche come il mezzo decisivo per diventare degni, attraverso la purificazione scelta da Dio, di comparire davanti al suo volto. Per dare alla morte il carattere della misericordia, Dio Padre ha scelto come mezzo il suo amore per il Figlio, ma anche perché il loro amore reciproco è sempre superato, l'amore del Figlio per lui e per la sua opera. Ed egli ha permesso che la Nuova Eva, con il Nuovo Adamo, dessero alla morte il carattere di misericordia. Ed egli ha accordato anche alla morte il carattere della confessione che la rende, assieme al purgatorio, una purificazione. Ma non era ancora abbastanza; egli ha permesso che sua Madre fosse accolta in cielo con il suo corpo, affinché il Padre possedesse una contro-immagine della creazione: la prima coppia l'ha tradito, l'ultima coppia l'ha soprattutto amato. Guardando questa coppia, chi muore acquisisce la certezza che l'amore sia più forte della morte. Il circolo di ritorno in paradiso non è solamente chiuso, è superato perché la morte viene annientata nella vita eterna. <!--(p. 105)-->
 
==''Il mondo della preghiera''==
Line 515 ⟶ 528:
*Adrienne Von Speyr, ''E seguirono la sua chiamata: vocazione e ascesi'' (''Sie folgten seinem Ruf. Berufung und Askese'', 1955), traduzione di Giacomo Coccolini, Centro Ambrosiano, Milano, 2010. ISBN 978-88-8025-774-5
*Adrienne von Speyr, ''Esperienza di preghiera'' (''Gebetserfahrung'', 1965), traduzione di Gildo Manicardi e Maria Luisa Milazzo, Jaca Book, Milano, 1990. ISBN 88-16-30183-X
*Adrienne Von Speyr, ''Il mistero della morte'' (''Das Geheimnis des Todes'', 1953), traduzione di Giacomo Coccolini, Centro ambrosiano, Milano, 2011. ISBN 978-88-8025-820-9
*Adrienne von Speyr, ''Il mondo della preghiera'' (''Die Welt des Gebetes'', 1951), traduzione di Laura Draghi Salvadori, Jaca Book, Milano, 1982.
*Adrienne von Speyr, ''[http://books.google.it/books?id=R7zBzFOeQywC&pg=PA0 L'ancella del Signore: Maria]'' (''Magd des Herrn'', 1948), traduzione di Lorenza Terenziani, Jaca Book, Milano, 2001. ISBN 88-16-30377-8