Lietta Tornabuoni: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su ''[[Proposta indecente]]''}} Un film sentimentale sul genere di "''[[Love Story]]''" (e infatti ha già avuto gran successo negli Stati Uniti), basato su uno di quei falsi problemi prediletti dai media (e infatti ha già suscitato in America appassionate discussioni), abilmente realizzato, copiato da altri film, lanciato con una mistificazione pubblicitaria che lo presenta come "scandaloso e torrido": quindi il massimo dell'inautenticità, della manipolazione.<ref>Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,0785_01_1993_0125_0019_11129721/ "Proposta indecente" di Lyne, con Redford truccato per ringiovanirlo e la bellissima Demi Moore]'', ''La Stampa'', 8 maggio 1993, p. 19.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Fargo]]''}} Tutto è bello nel film molto riuscito: il rapimento confuso e poi l'abbandono della rapita, buttata sul pavimento come un cane schiacciato sull'autostrada; le esplosioni di violenza, il gangster ferito che cerca di tamponare il sangue con la carta igienica, le uccisioni a colpi di pala in testa, l'avarizia del ricco, le facce dei vinti, lo sguardo affettuoso e spietato dei Coen sulla gente normale.<ref>Da '''96 al cinema'', Dalai Editore, Milano, 1996, [//books.google.it/books?id=A8ntOA9_qk8C&lpg=PP1&hl=it&pg=PA149 p. 149]. ISBN 88-8089-187-1</ref>
*{{NDR|Su ''[[Matrix]]''}} EffettiSequenza visiviinteressante: innovativi,[[Keanu Reeves]] viene immobilizzato e grandiosi.gli viene infilato nella pancia (attraverso l'ombelico, parrebbe) una specie di scorpione che permetterà di seguire tutte le Romanticismosue neromosse. InvenzioniImmagine divertenticruciale: icampi personaggiinfiniti ricevonodi informazioniinnumerevoli direttamentefeti nelumani cervello,contenuti ilin futurismosacchi elettronicodi siplastica mescolatrasparente, appesi a allesostegni articome marzialipiante dellad'uno tradizionesterminato orientalefrutteto, che respirano, sognano e vengono allevati per nutrire con la lavorazioneloro siaenergia avvenutavitale ale Sydneymacchine inpadrone Australiadegli ouomini. altroveLe noncose habelle importanza,di tanto«Matrix» sono queste: il resto è sempreun buiopastrocchio pomposo e isentenzioso, paesaggipretensioso urbanie sonomisticheggiante, diapositiveinzeppato immensamentedi ingranditequei motti confusi e altisonanti che impressionano i, ragazzini e gli autodidatti [...]<ref name="matrix">Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,31/articleid,0487_01_1999_0123_0033_6791289/ Matrix. Il gioco della violenza]'', ''La Stampa'', 7 maggio 1999, p. 31.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Matrix]]''}} Effetti visivi innovativi, e grandiosi. Romanticismo nero. Invenzioni divertenti: i personaggi ricevono informazioni direttamente nel cervello, il futurismo elettronico si mescola alle arti marziali della tradizione orientale, che la lavorazione sia avvenuta a Sydney in Australia o altrove non ha importanza, tanto è sempre buio e i paesaggi urbani sono diapositive immensamente ingrandite.<ref name="matrix"/>
*"[[Entrapment]]" è stupido, malcongegnato, divertente: e resta incantevole il personaggio che [[Sean Connery]] s'è inventato per la vecchiaia, calmo e onnisciente, protettivo e provvido, seducente e capace di tutto.<ref>Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,30/articleid,0489_01_1999_0131_0030_6466697/ «Entrapment»: ladri in fuga tra stupidità e divertimento]'', ''La Stampa'', 15 maggio 1999, p. 30.</ref>
*«''[[2001: Odissea nello spazio|2001 – Odissea nello spazio]]''» di [[Stanley Kubrick]] [...] è il film unico che ha segnato per sempre il cinema di fantascienza, condensandone e fissandone gli universi col suo stile imitato e inimitabile: il candore e la freddezza, la danza degli astri, la posizione del veicolo spaziale nell'oscurità sconfinata del sistema stellare, il modo di muoversi e la vita quotidiana degli astronauti, le porte autochiudentesi, i corridoi rotondi come l'anima di un enorme tubo bianco. L'iconografia fantascientifica non era mai stata così suggestiva e perfetta prima di «2001», né lo sarebbe mai più stata dopo.<ref>Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,28/articleid,0371_01_2001_0060_0030_4229205/anews,true/ Scienza, sacro e ignoto]'', ''La Stampa'', 2 marzo 2001, p. 28.</ref>
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*Per la sua carica liberatoria, la sua assenza di moralismo, la sua struttura narrativa, il suo splendore figurativo, la sua linea antimetafisica, [[La dolce vita]] è nel cinema una rivoluzione. Sembrava che, dopo, non si potessero più fare i film consueti. Non è andata così: come càpita a tutti i maestri davvero grandi, il regista non ha allievi, non ha fatto scuola.<ref name=dolcevita/>
*[[La dolce vita]] risulterà alla fine simile a un viaggio con tante tappe del protagonista, un giornalista di mondanità e pettegolezzi in movimento nella cosiddetta café society, nel carnevale perenne che nasconde un vuoto drammatico.<ref name=dolcevita>Da ''[http://www.lastampa.it/2011/01/11/spettacoli/i-cinquant-anni-de-la-dolce-vita-raccontati-da-lietta-tornabuoni-378QJ2pZT1jomYG4eAQ0RL/pagina.html I cinquant'anni de La dolce vita raccontati da Lietta Tornabuoni]'', ''Lastampa.it'', 11 gennaio 2011.</ref>
 
 
 
 
 
 
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