Hans Urs von Balthasar: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Col [[rosario]]}} l'''Ave Maria'' diventa una sorta di respiro della Terra e di sospiro dell'umanità verso il Cielo.<ref name=lourdes>Citato in [[Vittorio Messori]], ''Ipotesi su Maria: fatti, indizi, enigmi'', Edizioni Ares, Milano, 2005, p. 349. ISBN 88-8155-338-4</ref>
*È la [[Comunione (religione)|comunione]] che libera ed è la libertà, essa sola, che rende possibile la comunione.<ref name=lourdes4/>
*Il senso della vita nei [[consigli evangelici]] consiste nell'introdurre sempre oltre e al di là di ciò che è privato e personale, a ciò che è proprio della Chiesa tutta intera [...].<ref name=ascesi>Dalla prefazione a Adrienne Von Speyr, ''E seguirono la sua chiamata: vocazione e ascesi'', traduzione di Giacomo Coccolini, Centro Ambrosiano, Milano, 2010. ISBN 978-88-8025-774-5</ref>
*L'Autore ha il dono di presentare questioni scottanti della fede cristiana con grande chiarezza e allo stesso tempo con decisione, per specialisti come per profani.<ref name=lourdes2>Dalla prefazione a [[Christoph Schönborn]], ''L'unità nella fede'', traduzione di E. Babini, Edizioni Studio Domenicano, 2007.</ref>
*L'opera di Adrienne von Speyr {{NDR|''[[Adrienne von Speyr#L'Apocalisse|L'Apocalisse]]''}} è basata su alcuni presupposti. Essi sono essenzialmente i seguenti: 1) l'autore dell'Apocalisse è il discepolo prediletto Giovanni, che l'ha scritta come sua ultima opera dopo il Vangelo e le lettere; 2) le sue affermazioni vanno prese sul serio. Egli ha realmente visto quel che dice d'aver contemplato, e l'ha visto precisamente nel modo in cui lo riferisce: perciò non ha finto né il fatto del rapimento, perché una cosa del genere fa parte del modo di esprimersi del genere letterario apocalittico, né ha fatto ricorso a forme e immagini letterarie esistenti, magari per esprimere un'estasi effettiva; la sua opera è originaria ed autonoma. Essa, qualora qui si possa seriamente parlare di un genere letterario, costituisce al riguardo l'''analogatum princeps''; se l'Apocalisse conclude la serie delle visioni e predizioni bibliche genuine, allora queste (soprattutto in Ezechiele e Daniele) nell'economia salvifica divina erano orientate alla "rivelazione" conclusiva "di Gesù Cristo concessagli da Dio". Erano predizioni preparatorie e parziali di quanto Dio volle ora rivelare per mezzo di Cristo ai suoi servi nella Chiesa e che manifestò "inviando il suo angelo al suo servo Giovanni" (Ap 1,1).<ref name=lourdes3>Dall'introduzione a Adrienne von Speyr, ''L'Apocalisse'', traduzione di Carlo Danna, Jaca Book, Milano, 1983. ISBN 88-16-30102-3</ref>
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*La danza sacra che i filosofi di oggi fanno attorno all'hegelismo, ultima tappa della filosofia prima del materialismo e del positivismo, si rivela infeconda e sterile, gira solo attorno a se stessa, dimenticando sempre più il vero mistero: quello della Croce e della sua presenza reale nella Chiesa di tutti i tempi per mezzo dello Spirito.<ref name=lourdes4/>
*La libertà umana è minacciata dalla sua stessa debolezza: sventurati coloro che ne abusano.<ref name=lourdes4>Dall'intervento al [http://www.meetingrimini.org/detail.asp?c=1&p=6&id=88&key=3&pfix= Meeting di Rimini], 29 agosto 1984.</ref>
*La strada che imbocca nuovamente Adrienne von Speyr {{NDR|in ''[[Adrienne von Speyr#E seguirono la sua chiamata|E seguirono la sua chiamata]]''}}, è la strada che vuole convincere per la totalità. [...] Il tutto del cristianesimo rende talmente felici che, in suo nome, si può esigere anche il rigore dei un'[[ascesi]]. È solamente perché il Cristo dona tutto, un tutto divino, che egli esige tutto, che domanda al credente un piccolo tutto umano. Questo libro vuole essere letto e interpretato in vista di questa totalità.<ref name=ascesi/>
*Le nostre illusioni sono spesso a base di [[generosità]].<ref name=lourdes4/>
*{{NDR|Premunendosi dalle critiche di "credulità" verso le esperienze di [[Adrienne von Speyr]]}} Nessuno saprà mai quante prove tangibili della verità soprannaturale ho ottenuto. È come se si fosse voluto ficcare in testa a mazzate la verità. Una nuvola di testimoni, una vera pioggia di prove si è abbattuta su di me da tutte le parti. Visto dal di fuori, ciò che ho fatto o farò può apparire un azzardo. Ma dal di dentro non lo è mai stato. Tutto era sostenuto fin dall'inizio da una incredibile Grazia, e solo alcuni momenti di difficoltà sono stati duri da superare. Non ho mai avuto il minimo dubbio.<ref>Citato in Anton Strukelj, ''Hans Urs von Balthasar e Adrienne von Speyr: L'unità di due opere'', traduzione di Bruno Pistocchi, in Aa.Vv., ''Hans Urs von Balthasar: Cento anni dalla nascita'', Milano, Jaca Book, 2005, [http://books.google.it/books?id=YxwiH6b5ne8C&pg=PA29 p. 29]. ISBN 88-16-70204-4</ref>