Vincenzo Consolo: differenze tra le versioni

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*Credo che l'emigrazione sia veramente il cammino delle civiltà. Tutte le grandi civiltà si sono infatti formate attraverso le emigrazioni, a partire da quella greca.<ref name=meridia>Da un'intervista per il ''Corriere di Como'', 19 novembre 1997; riportata in ''[http://vincenzoconsolo.it/?p=1070 La Sicilia comasca di Consolo nei "Meridiani"]'', ''Vincenzo Consolo.it''.</ref>
*Ed è [[Palermo]], la fastosa e miserabile Palermo, con i suoi palazzi nobiliari che imitano le regge dei Borboni tra i «cortili» di tracoma e tisi, con le ville-alberghi in stile moresco-liberty di imprenditori come i Florio che s'alzavano sopra i tetti dei tuguri; la Palermo delle strade brulicanti d'umanità come quelle di Nuova Delhi o del Cairo e dei sotterranei dei conventi affollati di morti imbalsamati, bloccati in gesti e ghigni come al passaggio di quello scheletro a cavallo e armato di falce che si vede nell'affresco chiamato ''Trionfo della morte'' del museo Abatellis. (dalla prefazione di Vincenzo Consolo a Carlo Levi, ''Le parole sono pietre'', Giulio Einaudi editore, Torino, 2010, p. XI)
*La Sicilia è la metafora dell’Italia. Come diceva [[Ignazio Buttitta]] "a Sicilia puoitta a banniera".<ref>''[http://vincenzoconsolo.it/?m=201106 La Sicilia è un’isola sequestrata]'', ''Vincenzo Consolo.it'', giugno 2011.</ref>
*Questa cultura della difesa dei [[cane|cani]] ad oltranza porta ad adorarli in un modo decisamente meno sano che nella cultura contadina. (da un'intervista su ''la Repubblica'', 17 marzo 2009)
*Qui a Milano le stesse persone che camminano per la città portando i cani in braccio poi non si trattengono dall'insultare gli [[Immigrazione|extracomunitari]]. (da un'intervista su ''la Repubblica'', 17 marzo 2009)