Gesualdo Bufalino: differenze tra le versioni

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===''Gennaio''===
*''Exercitum in hiberna deduxit'', condusse le truppe nei quartieri d'inverno... Così Cesare termina ciascuno dei commentari gallici. È probabile che aspettasse quei giorni d'ozio e quella luce di neve per dettare le sue gesta a uno scriba. Altrettanto dovrebbe ciascuno di noi, serbando all'azione le rimanenti stagioni. (p. 9)
*Solo negli [[empietà|empi]] sopravvive oggigiorno la passione per il divino. Nessun altro si salverà. (p. 9)
*L'[[immaginazione]] è "la pazza di casa"<ref>Definizione della fantasia data da [[Teresa d'Ávila]].</ref>, m'insegnarono al liceo. La [[realtà]] è peggio, risposi: è la scema del villaggio. (p. 9)
*La [[morte]] è uno sverginamento. Portasse anche a una gravidanza! (p. 10)
*[[Morte|Morire]]. Non fosse che per fregare l'[[insonnia]]. (p. 10)
*[[Nascita|Nascere]] è umano, perseverare è diabolico. (p. 10)
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*Metà di me non sopporta l'altra e cerca alleati. (p. 12)
*E se Dio avesse inventato la [[morte]] per farsi perdonare la vita? (p. 13)
*L'[[amore]], come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. (p. 13)
*Metri, metronomi, meridiane... L'uomo presume, misurando lo spazio e il tempo, di vincerli, mentre sono essi che misurano lui. (p. 13)
*[[Morte|Morire]] sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa. (p. 14)
*Un'[[idea]] innaffiata dal sangue dei [[martirio|martiri]] non è detto che sia meno stupida di un'altra. (p. 15)
*Dev'esserci un motivo se fu scelto il [[cavolo]] a fingere il sito della generazione. (p. 15)
*La [[parola]] è una chiave, ma il [[silenzio]] è un grimaldello. (p. 17)
*Fra imbecilli che vogliono [[cambiamento|cambiare]] tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com'è difficile scegliere! (p. 17)
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===''Giugno''===
*Un tempo posavo ad apparire migliore di quel che ero. Poi, senza fortuna, ho posato a calunniarmi. Oggi, con fortuna ancora minore, mi sforzo di somigliarmi. (p. 61)
*[[Pagina bianca|Foglio bianco]]: un attimo di terrore mentre sospendo sul tasto dell'Olivetti il mio perplesso polpastrello di Damocle. (p. 62)
*In me più mi rintano più scappo. (p. 63)
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*Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. (p. 68)
*L'[[universo]]: un acrostico dove cerco di leggere Dio. (p. 68)
*I [[giovinezza|giovani]] credono naturalmente d'essere immortali. Con le dovute cautele, avvertirli che si sbagliano. (p. 70)
*Il miglior [[maestro]] non ha discepoli, insegna soltanto ipotesi. (p. 70)
*Come ogni [[Bruttezza|brutto]] sono sempre stato oggetto di passioni disinteressate. (p. 71)
*Si può anche dannare la propria vita, se si ha [[genialità|genio]]. Se si ha solo [[talento]], è da stupidi. (p. 71)