Vittorio Emanuele III di Savoia: differenze tra le versioni

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*{{NDR|[[Giovanni Giolitti]]}} Maneggiava il Parlamento come nessuno al mondo, e teneva un libro in cui ogni pagina era dedicata a un deputato, su cui scriveva vita, morte e miracoli: non esisteva uno solo che, dopo una lunga osservazione, potesse sfuggire al ricatto. (In confidenza a [[Galeazzo Ciano]]).<ref name=Pav>Citato in [[Paolo Pavolini]], ''1943, la caduta del fascismo – 1'', Fratelli Fabbri Editori, 1973.</ref>
*Queste decisioni spettano soltanto a me. Dopo lo stato d'assedio non c'è che la guerra civile. Ora bisogna che uno di noi due si sacrifichi. (a [[Luigi Facta]], dopo che questi proclamò lo stato d'assedio durante la Marcia su Roma; citato in Pier Paolo Cervone, ''Enrico Caviglia, l'anti Badoglio'', Mursia, 1991)
*Soldati, a voi la gloria di piantare il [[Bandiera d'Italia|Tricolore d'Italia]] su i termini sacri che natura pose a confine della Patria nostra, a voi la gloria di compiere, finalmente, l'opera con tanto eroismo iniziata. (dal proclama del 26 maggio 1915, citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/637#c1810|605]])
*Vogliono i destini d'Italia che al compiersi del cinquantenario si celebrino, conquistati per virtù di popolo e di esercito eroici, gli inviolabili termini segnati dalla natura e dalla storia. (telegramma del 20 settembre 1920, citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 605)