Patrice Evra: differenze tra le versioni

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*Con [[Raymond Domenech|Domenech]], nel 2010, feci quello che il gruppo aveva deciso dovesse fare un vero capitano, che non antepone mai i propri interessi a quelli della squadra. Dissi: andate pure in vacanza tranquilli, le botte le prendo io. Forse dovevo essere egoista, ma si è capitani nello spogliatoio, non nelle foto. Ora comunque penso di poter dare l'esempio anche senza fascia al braccio.
*[[Luis Suárez (calciatore 1987)|Suárez]] mi chiamò negro per sette volte. Mi hanno tirato le banane, mi hanno ululato dietro, ma non me la sono mai presa: è l'ignoranza di chi ha paura della differenza, posso capirla. Suarez però è un collega e con lui stavo per reagire. Mi chiesi: adesso che faccio, gli do un pugno che farà il giro del mondo, che mi causerà due anni di squalifica, che tutti i bimbi vedranno. L'ho perdonato. L'ho anche votato come il migliore della Premier: al giocatore non porto rancore. E all'uomo? L'uomo non mi interessa, né se sia o meno razzista.
 
{{Intestazione|Dall'intervista di Massimiliano Nerozzi, ''È come allo United, guardi la storia e non puoi perdere'', ''La Stampa'', 27 aprile 2016}}
* {{Ndr|Alla domanda «Si sente juventino?»}} Per questo club ho un rispetto incredibile, mi sto attaccando molto a questa maglia. Chissà, dev’esserci un angelo, perché mi sembra di aver trovato un’altra casa.
* {{Ndr|Somiglia allo United?}} Tanto. Quando arrivi a Manchester ogni sconfitta è un dramma, perché devi rispettare la storia […] Sono magliette pesanti, c’è grossa pressione. E se prima ancora del talento, hai personalità, è già un passo avanti.
 
==Note==