Charles de Foucauld: differenze tra le versioni

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==''All'ultimo posto''==
*[[Dio]] si serve dei venti contrari per condurci in [[porto]].
*Il mio [[apostolato]] deve essere quello della [[bontà]].
*Pensa che devi [[morte|morire]] [[martire]], spogliato di tutto, steso per terra, nudo, irriconoscibile, coperto di sangue e ferite, violentemente e dolorosamente ucciso e desidera che questo avvenga subito.
 
{{NDR|Charles de Foucauld, ''All'ultimo posto. Ritiri in Terra Santa II'', traduzione di Andrea Marchesi, Città Nuova, Roma, 1979}}
 
==''Lettere a Mme de Bondy''==
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*Si è veramente utili al [[prossimo]], che Dio ama più di quanto noi possiamo amarlo, solo obbedendo fedelmente alla volontà del divino Ordinatore, vedendo bene il posto in cui Egli ci vuole, le opere che vuole da noi e facendole nel miglior modo in cui possiamo, non perfettamente, senza dubbio, perché la perfezione non è delle creature.
*Sono felice della [[felicità]] di colui che amo ed il pensiero della sua immutabile pace calma la mia anima.
 
{{NDR|Charles de Foucauld, ''Lettere a Mme de Bondy'', traduzione di Benedetto Calì, Ave, Roma, 1968}}
 
==''Opere Spirituali''==
 
*Chi oserà dire che la [[contenplazione|vita contemplativa]] è più perfetta della vita attiva, o viceversa, dal momento che Gesù ha condotto sia l'una che l'altra? Una sola cosa è veramente perfetta, è il fare la volontà di Dio.
*Guardiamo i [[santi]], ma non attardiamoci nella loro contemplazione. Contempliamo con essi colui la cui contemplazione ha riempito la loro vita. Approfittiamo del loro esempio, ma senza fermarci a lungo, né prendere per modello questo o quel santo, ma prendendo da ciascuno chi solo è vero modello, servendoci così dei loro esempi, non per imitare essi, ma per meglio imitare Gesù.
*Il [[Regno dei Cieli|regno del cielo]] è per noi, è pronto per noi. Non attacchiamoci dunque alle cose della terra, che assomigliano così poco a un regno. Che pazzia attaccarci a questo, noi re, noi possessori del regno celeste!
*Non cerchiamo di essere più perfetti di [[Gesù]], non cerchiamo di praticare le virtù meglio di Lui, non crediamo di poter fare una qualunque cosa meglio di come Lui l'ha fatta. ImitiamoLo, dunque, in tutto, poiché facendo in modo diverso da Lui faremo necessariamente meno bene.
 
{{NDR|Charles de Foucauld, ''Opere Spirituali. Antologia'', Edizioni Paoline, Roma, 1984}}
 
==''Pensieri e Parole''==
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*Non ripiegatevi troppo su quel fango che siamo noi stessi.
*Quando abbiamo da sopportare una grande prova, da affrontare un pericolo o una sofferenza, passiamo nella [[preghiera]] solitaria gli ultimi momenti, l'ultima ora che ce ne separa.
 
{{NDR|Charles de Foucauld, ''Pensieri e Parole'', Edizioni Paoline, Roma, 2006}}
 
==''Solo con Dio in compagnia dei fratelli''==
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*[[Silenzio]] di [[Nazareth]], insegnaci a essere fermi nei buoni pensieri, intenti nella vita interiore.
*Tutto mi dice di [[conversione|convertirmi]], tutto mi canta la necessità di santificarmi, tutto mi ripete e mi urla che, se un bene che io desidero non si verifica è solo per mia colpa, per mia grandissima colpa e devo sbrigarmi a convertirmi.
 
{{NDR|Charles de Foucauld, ''Solo con Dio in compagnia dei fratelli. Itinerario spirituale dagli scritti'', tradotto da L. Passerone, Edizioni Paoline, Roma, 2002}}
 
==''Scritti Spirituali''==
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*Santificate il mondo, portatemi al mondo, o anime care, anime nascoste e silenziose, come Maria mi condusse a Giovanni.
*Tutto quel che ha affascinato il mio sguardo in questo mondo, mio Dio, non è altro che il più povero e il più umile riflesso della tua Bontà.
 
{{NDR|Charles de Foucauld, ''Scritti Spirituali'', Cittadella, Assisi, 1971}}
 
==Citazioni su Charles de Foucauld==
*Una lettera aperta, in presa diretta sulle periferie del mondo, ecco che cos'è quest'uomo. Una lettera aperta che arriva con scelta di tempo perfetta, esatta, millimetrica. Frère Charles de Foucauld, le petit frère Charles, è lui una lettera aperta ai molti uomini e donne, apparentemente invisibili, che hanno conservato la fede – molto speciale – nel lavoro evangelico del seme. Quella dedizione che si consuma nella passione per l'umano fin dentro le viscere della terra abitata dalla nostra specie, così tenera quando è tenera, così dura quando è dura. Si tratta del gusto per quella miracolosa tenacia – non plateale, non arrogante, non violenta, eppure invincibile – del filo vivo che è l'origine divina dell'umano capace di filtrare il deserto, l'asfalto, le macerie, le immondizie persino. Le parti più popolate dell'odierna città dell'uomo. ([[Pierangelo Sequeri]])
 
==Bibliografia==
{{NDR|*Charles de Foucauld, ''All'ultimo posto. Ritiri in Terra Santa II'', traduzione di Andrea Marchesi, Città Nuova, Roma, 1979}}.
{{NDR|*Charles de Foucauld, ''Lettere a Mme de Bondy'', traduzione di Benedetto Calì, Ave, Roma, 1968}}.
{{NDR|*Charles de Foucauld, ''Opere Spirituali. Antologia'', Edizioni Paoline, Roma, 1984}}.
{{NDR|*Charles de Foucauld, ''Pensieri e Parole'', Edizioni Paoline, Roma, 2006}}.
{{NDR|*Charles de Foucauld, ''Solo con Dio in compagnia dei fratelli. Itinerario spirituale dagli scritti'', tradotto da L. Passerone, Edizioni Paoline, Roma, 2002}}.
{{NDR|*Charles de Foucauld, ''Scritti Spirituali'', Cittadella, Assisi, 1971}}.
 
==Voci correlate==
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==Altri progetti==
{{interprogetto|w|commons=Category:Charles de Foucauld}}
 
{{DEFAULTSORT:De Foucauld, Charles}}