Wolfgang Amadeus Mozart: differenze tra le versioni

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*Infaticabile assimilatore di tutte le mode e maniere musicali del suo tempo, da [[Luigi Boccherini|Boccherini]] a [[Joahnn Cristian Bach]] a [[Franz Joseph Haydn|Haydn]], per non parlare di compositori assai minori ai quali largamente attinge, Mozart, come [[Johann Sebastian Bach|Bach]], trasforma a sua immagine e somiglianza tutta la materia musicale con la quale viene a contatto in una sintesi di meravigliosa originalità. ([[Gianfranco Maselli]])
*Io credo che Mozart sia il maestro di tutti noi, quindi Mozart va fatto sempre. Mi ricordo che c'era una persona che diceva sempre: "''Io ascolto Mozart quasi tutti i giorni''". Ed io rispondevo: "''Male, perché andrebbe ascoltato tutti i giorni.''" ([[Pietro Mianiti]])
*Io so, come diceva [[Pasolini]], so e so perfettamente che potrebbe esserci un presidente della repubblica che corrisponde a quello a cui nessuno può dire di no, perché che cos'è che è considerato e ammirato in [[Italia]] da tutto il mondo, conosciuto? [[Pierluigi Bersani|Bersani]]? [[Beppe Grillo|Grillo]]? [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]? No, [[Donatello]], [[Giotto]], [[Michelangelo]], [[Filippo Brunelleschi|Brunelleschi]], [[Giuseppe Verdi|Verdi]], Mozart e [[Lorenzo Da Ponte|Da Ponte]]. ([[Vittorio Sgarbi]])
*L'arte, che è sacra non dovrebbe mai lasciarsi disonorare sino alla [[follia]] d'un così scandaloso soggetto. Io non sarei mai stato capace di musicare un libretto come quelli su cui Mozart ha potuto lavorare. Non potrei comporre opere come il ''Don Giovanni'' e il ''Figaro'': ho un'avversione per questo genere. Non avrei potuto scegliere soggetti simili: sono troppo leggeri per me. ([[Ludwig van Beethoven]])
*L'ultima lettera (italiana) di Mozart è un esempio quasi terribile dello stile quando sia integralmente divenuto natura. Si ricorderà la grande frase centrale, il reiterato lamento sulla morte vicina, avviluppata nel manto nero dello sconosciuto del ''Requiem''. E: «...La vita era pur sì bella...», egli prorompe. Si provi, di queste sei piccole parole, a rimuoverne una. Ecco la formula feriale: la vita era bella; o la nostalgica: la vita era pur bella; o la candida: la vita era sì bella. Ma «La vita era pur sì bella...». Questo solo è il pugnale che trafigge: uscito dal fodero in virtù di due monosillabi, disposti secondo un ordine semplice e imperscrutabile. ([[Cristina Campo]])