La dolce vita: differenze tra le versioni

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*Un episodio<ref>Riferito all'episodio del film in cui Steiner uccide i figli e poi si suicida.</ref> talmente privo di qualsiasi verità e sensibilità (tale da restare un punto nero per il regista e gli sceneggiatori che ne sono responsabili) ci prova a quali risultati di non-verità può portare una costruzione a freddo di film a ossatura ideologica. ([[Italo Calvino]])
*Viaggio attraverso il disgusto, cinegiornale e affresco di una Roma raccontata come una Babilonia precristiana, affascinante e turpe. Una materia da giornale in rotocalco trasfigurata in epica. Uno spartiacque nel cinema italiano, un film-cerniera nell'itinerario felliniano con la sua costruzione ad affresco, a blocchi narrativi e retrospettivamente un film storico che interpreta con acutezza un momento nella storia d’Italia. Dopo lo scandalo ecclesiastico e politico, un successo mondiale. Lanciò, anche a livello internazionale, il termine "paparazzo". (''[[Il Morandini]]'')
*Voglio aggiungere che bisogna essergli {{NDR|a [[Federico Fellini]]}} grati di averci dato, con ''La dolce vita'', una lezione di fede e di coerenza artistica. La morale del film è in fondo questa. E potrebbe essere riassunta con due versi di [[Vincenzo Cardarelli|Cardarelli]]: «''La speranza è nell'opera | Io sono un cinico che ha fede in quel che fa''». ([[Ennio Flaiano]])
 
===[[Alberto Arbasino]]===