Intellettuale: differenze tra le versioni

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*L'intellettuale! Questa parola fa paura, ma nello stesso tempo fa pena. L'intellettuale di oggi è un misto di fessaggine, di pederastia e di mutria. Pur non avendo capito nulla, né di sé, né degli altri, si presenta come l'oracolo degli oracoli. Usa un linguaggio ricercato, astruso, quasi da ebete: con la convinzione di mettere a posto il mondo, e invece non mette a posto nemmeno a se stesso. E l'intellettuale, nostro contemporaneo, sta quasi collocato sempre a sinistra (mangia però a destra), vuol fare la "rivoluzione", ma spera assicurarsi che non gli venga tolto nulla. ([[Marino Piazzolla]])
*L'uomo alberga in sé il bisogno di odiare e di distruggere. In tempi normali la sua inclinazione rimane latente, solo in circostanze eccezionali essa viene alla luce: ma è abbastanza facile attizzarla e portarla alle altezze di una psicosi collettiva. [...] E non penso affatto solo alle cosiddette masse incolte. La mia esperienza dimostra anzi che è proprio la cosiddetta «intellighenzia» a cedere per prima a queste rovinose suggestioni collettive, poiché l'intellettuale non ha contatto diretto con la realtà, ma la vive attraverso la sua forma riassuntiva più facile, quella della pagina stampata. ([[Albert Einstein]])
*La specializzazione in ogni campo dell'attività intellettuale sta aprendo un vuoto sempre più vasto fra gli intellettuali e i non specialisti, che rende ancor più difficile per la vita della nazione di venir fertilizzata e arricchita dai risultati ottenuti dall'arte e dalla scienza. Tuttavia il contatto fra l'intellettuale e le masse non deve andare perduto. È necessario, per il progresso della società e non di meno per rinnovare la forza dell'intellettuale; perché il fiore della scienza non cresce nel deserto. ([[Albert Einstein]])
*La vera destinazione del ceto intellettuale: ''il controllo supremo sul progresso effettivo del genere umano nel suo complesso, e il continuo promuovimento di questo progresso''. ([[Johann Gottlieb Fichte]])
*Stefano: Non ho ancora conosciuto un intellettuale che non si proclami di [[sinistra]]! Affermazione che per fortuna, quasi mai trova riscontro nella loro vita o nelle loro opere.<br />Professore: Gli intellettuali della mia generazione hanno cercato molto un equilibrio tra la politica e la morale: la ricerca dell'impossibile. (''[[Gruppo di famiglia in un interno]]'')
*Oggi questo circuito intellettuale si è molto indebolito, esiste ancora ma conta molto meno, perché c'è una segmentazione del sapere e dei circuiti. Inoltre, il linguaggio politico e la comunità politica, che una volta erano un potente veicolo per la saggistica, sono oggi in crisi. Da anni ormai il dialogo tra politica e cultura si è interrotto, anche a sinistra, con risultati dirompenti. [...] Il circuito intellettuale della saggistica si reggeva molto su questo rapporto con la politica, quindi oggi risente della sua crisi. In fondo, l'intellettuale scrive un saggio anche perché ritiene che nella sfera pubblica ci sia qualcuno capace di recepire il suo discorso. Se invece questo discorso è sistematicamente negletto, alla lunga l'intellettuale si rifugia nello specialismo. ([[Giuseppe Laterza]])
*Ottusa e faziosa speculazione degl’intellettualidegl'intellettuali di sinistra [...] vedevano la pagliuzza nell’occhionell'occhio dell’Americadell'America e si rifiutavano di vedere il trave nell’occhionell'occhio della Russia. Il mostro per loro non era Stalin, ma quell’untorelloquell'untorello di MacCarthy. Non credevano alla peste, ma rabbrividivano di religioso orrore al solo pensiero della varicella. ''Quos Deus vult perdere''. ([[Mario Praz]])
*Per un intellettuale non è ammessa per nessuna ragione la distrazione, e se proprio vuoi praticarla devi imparare l'uso della «distrazione vigilante» che ti tiene in uno stato di continua perplessità. ([[Raffaele La Capria]])
*Preferisco essere considerato uomo di cultura più che "intellettuale", figura che nasce nel 1700 e incarna l'utopismo senza Dio. ([[Eugenio Corti]])