La dolce vita: differenze tra le versioni

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*Soltanto delle goffe persone senza anima – come quelle che redigono l'organo del Vaticano – soltanto i clerico-fascisti romani, soltanto i moralistici capitalisti milanesi, possono essere così ciechi da non capire che con ''La dolce vita'' si trovano davanti al più alto e al più assoluto prodotto del cattolicesimo di questi ultimi anni, per cui i dati del mondo e della società si presentano come dati eterni e immodificabili, con le loro bassezze e {{sic|abbiezioni}}, sia pure, ma anche con la grazia sempre sospesa, pronta a discendere: anzi, quasi sempre già discesa e circolante di persona in persona, di atto in atto, di immagine in immagine.
*Eppure non c'è nessuno di questi personaggi che non risulti puro e vitale, presentato sempre in un suo momento di energia quasi sacra. Osservate: non c'è un personaggio triste, che muova a compassione: a tutti tutto va bene, anche se va malissimo: vitale è ognuno nell'arrangiarsi a vivere, pur col suo carico di morte e di incoscienza. Non ho mai visto un film in cui tutti i personaggi siano così pieni di felicità di essere: anche le cose dolorose, le tragedie, si configurano come fenomeni carichi di vitalità, come spettacoli. Bisogna davvero possedere una miniera inesauribile d'amore, per arrivare a questo: magari anche d'amore sacrilego...
 
===[[Elio Vittorini]]===
*Giudizio estetico: ottimo – siamo a metà tra epica e giornalismo – il film riesce a rasentare l'epica per la ricchezza dei personaggi, per l'evidenza in cui il loro comportamento viene colto, per la visività persuasiva di ogni loro gesto, per il ritmo corale che la mescolanza dei gesti di tanti personaggi produce, per il fiato organico di tutto ciò – ma rasenta anche il fumetto per la nota unica su cui ogni personaggio finisce per essere costruito – e per il carattere perciò macchiettistico che ogni personaggio finisce per assumere – per la pateticità di cui viene circonfuso quasi per sottrarlo al giudizio morale e procurargli invece compassione a priori, compassione sentimentale –<br />ancora epica e giornalismo –<br />tessuto con filo da giornalismo, da rotocalco, a volte addirittura da fumetto, ma con un rigore e un'organicità da narrazione epica
*La sostanza machiettistica dei personaggi non è solo dei personaggi minori che si sono voluti cogliere appunto in una caratteristica vistosa (e da tutti riconoscibile a prima vista). È anche dei personaggi principali, come la ragazza del protagonista, come lo Steiner, come il protagonista stesso. [...] Tuttavia tutto si salva grazie al fervore della visione d'insieme, e cioè grazie al ritmo epico della successione delle immagini.<br />Un ottimo lavoro pieno di difetti e di limiti che sono stati superati fino talvolta a diventare qualità ma che lo caratterizzano impicciolendolo.
*Film cattolico in quanto denuncia la perdita di sacralità del sesso, la riduzione del sesso a gioco, a rapporto gratuito e superficiale.
*Moralmente il film è condizionato dalla concezione cattolica del peccato, per la quale peccato è quasi solo quello della sensualità, quello cosiddetto originale.
 
==Note==