Elio Vittorini: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Riferendosi a [[Scicli]]}} Rosario continuava: «È la più bella città che abbiamo mai vista. Più di Piazza Armerina. Più di Caltagirone. Più di Ragusa, e più di Nicosia, e più di Enna... Forse è la più bella di tutte le città del mondo. E la gente è contenta nelle città che sono belle...».<ref>Da ''Le Città del Mondo'', Mondadori, Milano 1991, p. 22.</ref>
*Se avessi avuto i mezzi per viaggiare sempre credo che non avrei scritto un rigo. (da ''Gli anni del Politecnico'', Einaudi)
 
{{Int|Da ''appunti sulla «[[La dolce vita|Dolce vita]]»'', testo inedito del 1960|in ''Letteratura e società'', a cura di Raffaella Rodondi, vol. II, 1938-1965, Einaudi, Torino, pp. 816-819; citato in Antonio Costa, ''Federico Fellini. La dolce vita'', Lindau, 2010, pp. 193-196. ISBN 978-88-7180-847-5}}
*Giudizio estetico: ottimo – siamo a metà tra epica e giornalismo – il film riesce a rasentare l'epica per la ricchezza dei personaggi, per l'evidenza in cui il loro comportamento viene colto, per la visività persuasiva di ogni loro gesto, per il ritmo corale che la mescolanza dei gesti di tanti personaggi produce, per il fiato organico di tutto ciò – ma rasenta anche il fumetto per la nota unica su cui ogni personaggio finisce per essere costruito – e per il carattere perciò macchiettistico che ogni personaggio finisce per assumere – per la pateticità di cui viene circonfuso quasi per sottrarlo al giudizio morale e procurargli invece compassione a priori, compassione sentimentale –<br />ancora epica e giornalismo –<br />tessuto con filo da giornalismo, da rotocalco, a volte addirittura da fumetto, ma con un rigore e un'organicità da narrazione epica
 
==''Conversazione in Sicilia''==
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==Citazioni su Elio Vittorini==
*È difficile associare l'idea della morte - e fino a ieri quella della malattia - alla figura di Vittorini. Le immagini della negatività esistenziale, fondamentali per tanta parte della letteratura contemporanea, non erano le sue: Elio era sempre alla ricerca di nuove immagini di vita. E sapeva suscitarle negli altri. ([[Italo Calvino]])
 
==Note==