1984: differenze tra le versioni

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*"Sei lento a [[imparare]], Winston" disse O'Brien, con [[dolcezza]].</br> "Ma come posso fare a meno..." borbottò Winston "come posso fare a meno di vedere quel che ho dinanzi agli occhi? Due e due fanno quattro."</br>"Qualche volta, Winston. Qualche volta fanno cinque. Qualche volta fanno tre. Qualche volta fanno quattro e cinque e tre nello stesso [[tempo]]. Devi sforzarti di più. Non è facile recuperare il senno."
*Se vuoi un'immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano — per sempre. ('''O'Brien''')
*Si chiese, come aveva fatto parecchie volte in passato, se per caso non fosse [[follia|pazzo]]. Forse, a ben pensarci, un pazzo non era che una [[minoranza]] formata da una sola persona. Un tempo era segno di follia credere che la terra girasse intorno al sole, oggi lo era il ritenere che il passato fosse immutabile. Poteva darsi che lui fosse ''il solo'' ad avere una simile convinzione, ed essendo il solo doveva per forza di cose essere pazzo. Tuttavia non lo disturbava granché il pensiero di essere pazzo: più orribile ancora era la possibilità che non lo fosse.
*Spacciare deliberate menzogne e credervi con purità di cuore, dimenticare ogni avvenimento che è divenuto sconveniente, e quindi, allorché ridiventa necessario, trarlo dall'oblio per tutto quel tempo che abbisogna, negare l'esistenza della realtà obiettiva e nello stesso tempo trar vantaggio dalla realtà che viene negata... tutto ciò è indispensabile, in modo assoluto. (da ''La teoria e la pratica del collettivismo oligarchico'' di Emmanuel Goldstein; 1950)
:Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile. (da ''Teoria e prassi del collettivismo oligarchico'' di Emmanuel Goldstein, Capitolo I: ''L'ignoranza è forza''; 2000)