Ian Fleming: differenze tra le versioni

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*Sullo sfondo di questo palcoscenico luminoso e rutilante, Bond in piedi nel sole ebbe l'impressione che la sua missione fosse lontana e fuori luogo, e la sua professione oscura un affronto agli altri attori in scena. (cap. 5 p. 45).
*La [[fortuna]] era serva, non padrona. Bisognava accettarla con una scrollata di spalle, o sfruttarla fino all'estremo. Però andava compresa e riconosciuta per quello che era, e non confusa con un errato calcolo delle probabilità; perché nel gioco d'azzardo il peccato mortale è scambiare una cattiva giocata con la cattiva sorte. E la fortuna, con tutti i suoi capricci, non andava temuta, ma amata. (cap. 7, pag. 56)
*«Un [[Martini (cocktail)|martini]] Dry» disse.«Uno. Ma in una coppa profonda, da champagne.» «''Oui, Monsieur.''» «Un momento. Tre parti di Gordon's, una di vodka e mezza di Kina Lillet. Agiti bene il tutto nello shaker, finché non è ben ghiacciato, poi aggiunga una fetta grossa ma sottile di scorza di limone. Mi sono spiegato?» (pg. 58 cap. 7) {{NDR|[[ricette dai libri|ricetta]]}}
*Ricavo un ridicolo piacere da quello che mangio e bevo. Dipende dal fatto che sono scapolo, ma soprattutto dal vizio di curare esasperatamente i particolari. Sono pedanterie degne di una vecchia zitella, ma in genere quando lavoro devo mangiare da solo, e fare caso a tutto rende la cosa più interessante. (cap. 8, pag. 66)
*[...] Scoprì che gli riusciva facile parlare con lei, e ne fu sorpreso. Generalmente con le donne era insieme taciturno e appassionato. I lunghi preamboli della seduzione lo annoiavano quasi quanto il successivo fastidio dello sbrogliamento. C'era qualcosa di disgustoso nell'immancabile traiettoria di ogni relazione. La parabola convenzionale – l'attrazione, le mani che si sfiorano, il bacio, il bacio appassionato, i corpi che si sentono, il culmine a letto, e poi ancora letto, poi meno letto, poi la noia, le lacrime e l'amarezza conclusiva – gli appariva vergognosamente ipocrita. E ancor di più detestava la "mise en scene" di ognuno di questi atti di commedia: l'incontro a una festa, il ristorante, il taxi, l'appartamento di lui, l'appartamento di lei, poi il fine settimana al mare, di nuovo i rispettivi appartamenti, poi gli alibi furtivi e l'addio finale, livido, davanti a un portone sotto la pioggia. Ma con Vesper non sarebbe potuto succedere niente di tutto questo. Nel tedio della stanza, nel tedio delle cure, la presenza di lei era ogni giorno un'oasi di piacere, un momento da aspettare con gioia. Nella loro conversazione non c'era che amicizia, con un lontano sottofondo di passione. [...] (cap 22, ''Una berlina frettolosa'')
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===Citazioni===
*Nella maggior parte dei matrimoni le persone non si uniscono. Si sottraggono l'una all'altra.
*Si interruppe e gli sorrise. «Ora tocca a te. Offrimi un altro [[Martini (cocktail)|Martini]] e dimmi qual è il tipo che ti piacerebbe unire a te.»<br>Bond fece un cenno al cameriere, accese una sigaretta e guardò Tiffany. «Una donna che sappia fare bene sia l'amore che la salsa bernese.»
*«[...] credo di averne abbastanza di vivere da sola. Sai che cosa dicono le ballerinette di Broadway? Un bucato senza una camicia maschile è un bucato triste.»