La leggenda del pianista sull'oceano: differenze tra le versioni

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*Ehi, Conn, qual è il problema, non sai andare sull'acqua? ('''Danny Boodman T.D. Lemon Novecento''')
*Quello che mi piace fare di più quando torno a Parigi è piazzarmi sotto la [[Torre Eiffel]] al tramonto, aspettare quelli che si buttano di sotto, e provare ad individuarne la nazionalità in base all'urlo che lanciano prima di sfracellarsi al suolo. ('''Max Tooney''' legge la frase, detta da '''Novecento''' al senatore americano Wilson in un'intervista)
*Mio padre una volta mi ha detto di aver sentito la voce del mare. ('''La ragazza padovanafriulana''')
*Aveva la faccia di uno che non scherzava, uno che sapeva benissimo dove stava andando. Era come quando si sedeva al pianoforte e attaccava a suonare: non c'erano dubbi nelle sue mani, era come se i tasti aspettassero quelle note da sempre. Sembrava che inventasse lì per lì, ma da qualche parte, nella sua testa, quelle note erano scritte da sempre. Adesso so che quel giorno, Novecento aveva deciso di sedersi davanti alla tastiera della sua vita, per iniziare a suonare la sua musica più assurda e che su quella musica avrebbe ballato quel che rimaneva dei suoi anni. ('''Max Tooney''')
*Il mare urlava: ''Banda di cornuti, la vita è una cosa immensa, avete capito? Immensa.'' ('''Contadino friulano''')