Oriana Fallaci: differenze tra le versioni

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*Ma il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
*Neanche per un [[uomo (genere)|uomo]] la [[vita]] è facile, sai? Poiché avrai muscoli più saldi, ti chiederanno di portare fardelli più pesanti, ti imporranno arbitrarie responsabilità. Poiché avrai la barba, rideranno se tu piangi e perfino se hai bisogno di tenerezza. Eppure, o proprio per questo, essere un uomo sarà un'avventura meravigliosa: un'impresa che non ti deluderà mai. Essere un uomo significa essere una [[persona]].
*Ti chiederò solo di sfruttare bene il miracolo d'essere nato, di non cedere mai alla [[viltà]]. È una bestia che sta sempre in agguato, la viltà. Ci morde tutti, ogni giorno, e son pochi coloro che non si lasciano sbranare da lei. In nome della prundenzaprudenza, in nome della convenienza, a volte della saggezza. Vili fino a quando un rischio li minaccia, gli umani diventan [[spavalderia|spavaldi]] dopo che il rischio è passato. Non dovrai evitare il rischio, mai: anche se la paura ti frena. Venire al mondo è già un rischio. Quello di pentirsi, poi, d'esserci venuti."
*Tra un [[uomo (genere)|uomo]] e una [[donna]] ciò che chiamano [[amore]] è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce.
*Una volta nato non ti dovrai [[scoraggiamento|scoraggiare]], dicevi: neanche a soffrire, neanche a morire. Se uno muore vuol dire che è nato, che è uscito dal niente, e niente è peggiore del niente: il brutto è dover dire di non esserci stato.