Luca Zaia: differenze tra le versioni
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*Così nuove generazioni ripenserebbero il proprio tempo: non più secondo l'immagine vorticosa e un po' feroce dettata da internet o dagli sms, ma secondo lo svolgersi, lento e paziente, delle stagioni. (dall'introduzione)
*Se ogni giorno beviamo un bicchiere di vino o spezziamo il pane lo dobbiamo ai milioni di contadini che da sempre hanno adottato la terra e che ci insegnano il metodo della vita. Che poi è la pazienza del tempo. Ma anche lo stupore di un semplice grazie. (dall'introduzione)
*Il mondo rurale è più che storia. È memoria viva che unisce uomini e donne in
*L'ideologia egemone, invece, censura l'agricoltura imponendo ai contadini un nuovo ruolo: li trasforma, per esempio, nei custodi del territorio o nei difensori della Terra. Ma la terra di cui parlano gli agricoltori, quella che dà loro di che vivere, non ha bisogno di alcuna maiuscola per acquisire valore. La terra dei contadini è quella che calpestano con i piedi, arida o generosa, fertile o secca. Una buccia di pochi centimetri quadrati di superficie, ricca di sali minerali e sostanze organiche in decomposizione, che garantisce la sopravvivenza all'umanità. La terra, per i contadini, è madre. Forza generatrice che dà frutto, che viene lavorata, che si bagna del loro sudore. Terra che fa innamorare e che fa bestemmiare. Terra che è felice quando viene concimata. Terra domata dalla forza degli animali e dalla forza ambigua della tecnologia. Terra sconosciuta, ormai, a troppi giovani. Terra che si smarrisce nell'anonimato delle periferie urbane e che viene
*È la fiera dell'ipocrisia. La società contemporanea
*La sfida della globalizzazione può essere combattuta e vinta sul fronte identitario.
*Amare la cultura identitaria non comporta il rifiuto del mondo che ci circonda e delle modernità: amo ripetere che esiste una sola multinazionale di cui mi sento al servizio, ed è quella dei contadini.
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