Giovanni Spadolini: differenze tra le versioni

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*Nulla più del [[socialismo]] messianico, del socialismo che mira all'età dell'oro, alla città del sole, alla perfetta giustizia, nulla più di tale socialismo ripugna alla concezione cristiana. Il [[cristianesimo]], per la sua insuperabile pregiudiziale pessimistica, non può neppur concepire la totale salvazione e liberazione degli uomini sulla terra, e in virtù di un ordinamento terreno. L'[[inferno]] è la sanzione della carità violata. Solo la pena può realizzare la [[giustizia]]. La condanna eterna è la grande forza di disciplina del mondo. (I, I; p. 16)
*[[Carità]] e [[perdono]]: ecco il «socialismo» di [[Cristo]], ecco la società cristiana. Nella [[vita]] non vi è, non vi può essere un'assoluzione (solo Dio assolverà); però vi può essere, vi è e vi sarà una [[amnistia]], una quotidiana amnistia. La vita è una pena (questo è il senso del peccato originale, la più profonda interpretazione del [[dolore]] umano): ma è una pena che si amnistia in vita e si assolve in [[morte]]. Ecco la più grande giustizia. (I, I; p. 17)
*Il fine della Chiesa, depositaria unica e suprema della rivelazione, resta in ogni caso quello di riassumere e risolvere la [[politica]] nella [[religione]]. Ma il fine dello [[Stato]], di qualunque Stato degno del nome, è precisamente lelo stesso, rovesciato: risolvere la religione nella politica, Dio nell'uomo. Ogni Stato è anche Chiesa; l'autorità politica è necessariamente autorità morale; la storia politica si configura logicamente come «storia sacra». I suoi fini politici sono anche morali e religiosi: comprendono e riassorbono in sé tutta la possibile morale e religione. (I, I; p. 20)
*Nulla contrasta più con la concezione cristiana della [[speranza]] nel [[paradiso]] terrestre, nel regno della libertà e della giustizia. Nessuna delle filosofie liberali e laiciste sfugge al peccato di [[Adamo]]. Ogni rivoluzione nasconde la tentazione dell'eden. Al contrario l'unica [[libertà]], che è lasciata al credente, è quella di salire a [[Dio]], per realizzarvi la [[giustizia]]. (I, I; p. 21)
*Ecco perché la Riforma, che svincola l'[[uomo]] dall'[[autorità]] sul piano religioso, crea i presupposti della ribellione marxista, in quanto essa affranca gli uomini da ogni timore di forze superiori regolatrici della vita sociale e li lancia in un conflitto senza regole e senza freni, volto a conquistare ordinamenti umanamente perfetti. (I, I; p. 27)