Hannibal (serie televisiva): differenze tra le versioni

serie televisiva statunitense
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Jowy (discussione | contributi)
Creata pagina con "{{FictionTV |titoloitaliano= Hannibal |immagine= |didascalia= |titolooriginale= Hannibal |titoloalfabetico= |paese= Stati Uniti d'America |annoprimatv= 2013-2015 |tipo..."
(Nessuna differenza)

Versione delle 20:59, 27 mar 2016

Hannibal

Serie TV

Immagine Hannibal TV logo.png.
Titolo originale

Hannibal

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno

2013-2015

Genere poliziesco, drammatico, thriller, horror, psicologico
Stagioni 3
Episodi 39
Ideatore Bryan Fuller
Rete televisiva NBC
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Hannibal è una serie televisiva statunitense basata sui romanzi di Thomas Harris sviluppata da Bryan Fuller.

Stagione 1

Episodio 1, Aperitivo

  • Jack: Dove ti collochi nello spettro?
    Will: Il mio cavallo è attacato a un palo che è più vicino ad Asperger e agli autistici che ai narcisisti e ai sociopatici.
    Jack: Ma tu puoi immedesimarti, nei narcisisti e nei sociopatici.
    Will: Io posso immedesimarmi in chiunque; c'è meno lavoro in un disturbo di personalita che in una fervida immaginazione.
  • Le facoltà di psicologia pullulano di personalità mediocri. (Hannibal)
  • Immagino che ciò che vede e scopre tocchi tutta la sua mente; i suoi valori e il suo senso morale sono scioccati dalle sue associazioni, inorriditi dai suoi sogni. Nessuna fortezza nel suo cranio protegge le cose che ama. (Hannibal)

Episodio 2, Assaggino

  • Gli specchi nella sua mente possono riflettere il meglio di lei, non il peggio di qualcun altro. (Hannibal)
  • Hannibal: Anche a Dio deve piacere uccidere: lo fa in continuazione. E noi non siamo fatti a sua immagine?
    Will: Questo dipende a chi si chiede, è ovvio.
    Hannibal: Dio è eccezionale. Ha fatto crollare il tetto di una chiesa su 34 fedeli, mercoledì in Texas, mentre cantavano.
    Will: E Dio ha provato piacere a farlo?
    Hannibal: Si è sentito potente.

Episodio 3, Vellutata

  • Alana: Ha la tendenza alla manipolazione. Nasconde informazioni per ottenere informazioni, ha mostrato emozioni sufficienti solo per dimostrare che le aveva.
    Jack: Cominci ad apprezzare la mia mancanza di compassione?
  • Abigail: Allora: non è un medico, non è un'infermiera o una psichiatra.
    Freddie: Sono una giornalista. Voglio raccontare la verità, la tua verità; a volte questo implica un inganno, ma ti assicuro che io non ti mentirò.
    Abigail: È una cosa che direbbe un bugiardo.
  • Non è molto saggio far arrabbiare un uomo che pensa di uccidere le persone per guadagnarsi da vivere. (Will)
  • Osservando una macchia di sangue per terra. Abigail: È dove è morta mia madre?
    Will: Si
    Abigail: Mi aspettavo la sagoma del corpo, con il gesso o il nastro adesivo...
    Will: Lo fanno solo se sei ancora vivo e trasportato in ospedale prima che finiscano i rilevamenti.
  • Una persona non può essere uno psicopatico se i suoi valori sono ritenuti normali nella sua cultura o nella sua subcultura... o nella sua famiglia. (Hannibal)

Episodio 4, Uova

  • La passione è un bene, fa che il sangue pompi. (Hannibal)
  • Jack: Tutte le attenzioni e le responsabilità date ai primogeniti, li preparano per il successo nel futuro.
    Beverly: La mia sorellina la passava sempre liscia: li infinocchiava tutti.
    Jimmy: Non sono i mezzani il problema?
    Brian: Nel mezzo è il posto migliore!
    Will: Vogliono capire dove collocarsi. Possono diventare ottimi politici... o pessimi politici.
  • Jack: Quale vittima perdona l'assassino nel momento della morte?
    Will: Una madre.
  • Ha qualcosa di estraneo, la famiglia, come un abito che non veste bene. Non sono mai entrato in sintonia con il concetto. (Will)

Episodio 5, Frutti di mare

  • Will:Se il mio corpo se ne va in giro senza il mio permesso, la giudica una perdita di controllo?
    Hannibal: Lei no?
  • Ha detto che Jack mi vede come una fragile tazza di porcellana usata per gli ospiti speciali... io comincio a sentirmi come un vecchio boccale. (Will)
  • Beverly: Il creatore di angeli è un giustiziere?
    Will: I giustizieri sono pragmatici; hanno un piano mirato, non si stendono a dormire accanto ai loro crimini. Nella sua mente sta compiendo l'opera di Dio.
    Beverly: È tipico dei giustizieri!
    Will: Beh, credersi Dio ha altri vantaggi, uno di questi è essere sempre soli.
    Beverly: Così crea degli angeli dai demoni...
    Jimmy: Come sa che sono demoni?
    Will: Non ne ha bisogno, per lui è sufficiente credere.

Episodio 6, Antipasto

  • Frederick Chilton: Lei è un bell'argomento di conversazione nei circoli psichiatrici, signor Graham.
    Will: Davvero?
    Frederick Chilton: Oh, si. Un coctkail di disturbi della personalità e nevrosi la rendono un talentuoso profiler.
    Jack: Non è quì per essere analizzato, la prego.
    Frederick Chilton: Forse dovrebbe esserlo.
  • Alana: Certe personalità sono attratte da certe professioni.
    Jack: Sa da quali professioni sono molto attratti gli psicopatici?
    Freddie: Amministratori delegati, avvocati, clero...
    Jack: Al quinto posto della lista ci sono i chirurghi.
    Freddie: Conosco la lista.
    Will: Allora sa qual è il numero sei.
    Freddie: Giornalisti. Sa qual è il numero sette, signor Graham?
    Will: Le forze di polizia.
    Freddie: Eccoci qui: un mucchio di psicopatici che si danno una mano.
  • A volte è coraggioso potersi permettere la speranza. (Hannibal)

Episodio 7, Sorbetto

  • Le parole sono creature viventi. Hanno personalità, punti di vista, scopi. (Hannibal)
  • Prima di cominciare ho un piccolo avvertimento: niente quì e vegetariano. Bon Apetit! (Hannibal)

Episodio 8, Formaggio

  • Hannibal: Ogni vita è un brano musicale e come un brano siamo eventi finiti, arrangiamenti unici; a volte armoniosi, a volte dissonanti.
    Will: Che a volte non meritano di essere riascoltati.
  • È bello quando qualcuno ci vede, Hannibal. O possiede la capacità di vederci. Richiede fiducia... che lei non concede facilmente. (Bedelia Du Maurier)
  • Trascorre molto tempo a erigere muri. È naturale voler vedere se qualcuno è abbastanza astuto da scavalcarli. (Bedelia Du Maurier)
  • Will: Sento di averla trascinata nel mio mondo.
    Hannibal: Sono arrivato qui da solo, ma apprezzo la compagnia.

Episodio 9, Calvados

  • Ho pianificato questo momento, questo monumento con precisione. Ho raccolto tutto il materiale in anticipo. Posiziono i corpi con cura, accordando a ciascuno il posto che merita. La pace nei pezzi dei corpi smembrati. La mia ultima vittima la lascio per il finale; voglio che mi guardi mentre lavoro, voglio che lui conosca il mio disegno. Questo è il mio curriculum, questo è il mio capolavoro, questa è la mia eredità. (Will)
  • Will: C'è qualcosa che non va, in me!
    Hannibal: Si sta dissociando, Will. È un disperato meccanismo di sopravvivenza di una mente che subisce continui abusi.
    Will: No, no, non sono abusi!
    Hannibal: Ha disturbi da empatia, quello che sente la devasta.
    Will: Lo so, lo so, lo so...
    Hannibal: Si, ma sceglia di ignorarlo. È questo l'abuso a cui mi riferisco.
  • Io sono suo amico, Will, non mi interessano le vite che salva, mi interessa la sua vita. E la sua vita si sta separando dalla realtà. (Hannibal)
  • Freddie: La pazzia non è mai bianca o nera, no? Siamo tuti patologici in qualche modo.
    Will: Lei sceglie la versione della verità che le fa comodo e la segue patologicamente.
    Freddie: Ognuno decide la sua versione della verità.

Episodio 10, Buffet Freddo

  • Hannibal: Noi conosciamo l'irreale sensazione di togliere una vita. Le persone che muoiono quando non abbiamo scelta; in quei momenti sappiamo che non sono carne, ma luce e aria e colore.
    Will: E questo non vuol dire essere vivi?
    Hannibal: Lei non si sente vivo, Will?
    Will: Sento che sto svanendo.
  • Jack: Will è genuino. Sopravviverà a qualunque cosa gli faccia, lui lotterà sempre per tornare in se stesso.
    Hannibal: Non direi sempre. Fino ad ora.
  • Il problema di Will sono i troppi neuroni specchio. La nostra testa ne è piena quando siamo bambini, dovrebbero aiutarci a socializzare e poi andare via, ma... Will si è aggrappato ai suoi, cosa che rende il sapere chi è una sfida. Quando lo porta sulla scena di un delitto in realtà l'aria di per se è satura di grida, in quei luoghi lui non riflette soltanto, lui assorbe. (Hannibal)
  • Will ha un'incredibile, vivida immaginazione. Bellissima. Pura empatia. Non c'è nulla che non capisca, e questo lo terrorizza. (Hannibal)

Episodio 11, Arrosto

  • Jack: Questo lavoro che facciamo compromette il tuo sistema immunitario se glielo permetti; mantieni le cose in prospettiva, mantieni te stesso in prospettiva!
    Will: È che mi sento un po' confuso in questo momento.
    Jack: Devi cominciare a prenderti più cura di te.
    Will: Costruirmi delle difese...
    Jack: Non puoi sempre assorbire tutto. Devi imparare a resettarti, per quanto ti è possibile, te ne devi liberare.
    Will: È difficile scrollarsi di dosso qualcosa che è già sotto la pelle.
  • Abel Gideon: È difficile stare con un'altra persona quando non riesci ad uscire dalla tua testa.
    Will: Io voglio uscire.
    Abel Gideon: Si, beh... tutti vogliamo quello che non possiamo avere.
  • Hannibal: Io vedo me stesso in Will.
    Bedelia Du Maurier: Si rispecchia nella sua follia?
    Hannibal: La follia può essere una medicina per il mondo: se presa con moderazione da benefici.
    Bedelia Du Maurier: Ma una dose eccessiva può avere effetti collaterali disastrosi.
    Hannibal: Gli effetti collaterali sono temporanei, possono stimolare il sistema immunitario psicologico per aiutarlo a combattere le crisi esistenziali della vita normale.

Episodio 12, Piccante

  • Hannibal: [Riferendosi a Will] Gli serve il nostro aiuto. Che si tratti di malattia mentale o no.
    Jack: Malattia mentale... sarà malatia mentale o la sua mente lavora in modo così diverso dalle altre che non sappiamo definirlo?
  • Abigail: Quante persone hai ucciso?
    Hannibal: Molte più di tuo padre.
    Abigail: Hai intenzione di uccidermi?
    Hannibal: Mi dispiace Abigail. Mi dispiace di non averti protetta, in questa vita.

Episodio 13, Saporito

  • Bedelia Du Maurier: Il lutto è un processo individuale con un obbiettivo universale: la contemplazione più profonda del significato della vita e della sua fine.
    Hannibal: Conosco il significato della vita. Esistiamo da centinaia di migliaia di anni. In questo tempo centinaia di miliardi di vite umane hanno avuto un inizio e una fine.
    Bedelia Du Maurier: Centinaia di miliardi di vite non hanno avuto peso sulla sua.
  • Bedelia Du Maurier: I giovani dovrebbero essere delle lenti attraverso le quali vediamo noi stessi oltre questa vita.
    Hannibal: Io penso al mio primo ricordo e mi proietto verso quella che immagino sarà la mia morte. Non penso mai di vivere oltre questo arco di tempo.
  • Hannibal: Nel momento in cui gli altri uomini temono l'isolamento, il suo le è diventato comprensibile. È solo perché è unico.
    Will: Io sono solo come lei.