Manlio Di Stefano: differenze tra le versioni

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*Siamo abituati ad imporre il nostro volere in qualità di maschio o ad accettare quello altrui per rispetto delle gerarchie domestiche. Ci illudiamo così di rispettare e proteggere nostra sorella, ma in realtà la stiamo scavalcando nella sua facoltà di autodeterminare il suo ruolo sociale, ed ecco quindi, ancora una volta, il ruolo del maschio che ci hanno inculcato. Passa il tempo e la nostra ragazza diventa, appunto «nostra», e faremmo qualsiasi cosa per proteggerla, persino eliminare l'avversario o, perché no, la ragione del contendere. Ancora una volta ecco il ruolo del maschio. Arriva poi la fase adulta e nuovi modelli, tra i quali spicca la politica ed il dibattito pubblico, e lì, purtroppo, scopriamo che sottomettere significa ottenere ragione, o comunque ottenere qualsiasi cosa sia desiderata ma non sia dovuta. Per ottenere questa sostanza si usano delle forme, ed è perciò ipocrita la distinzione tra forma e sostanza in un contesto in cui il mezzo è legittimato dagli attori ancor più che il fine. Per ottenere qualcosa, quindi, si accetta il compromesso della violenza e della discriminazione, e questo avviene a livelli così alti che l'emulazione è pressoché naturale.<ref name = "Seduta 23 del 2013"></ref>
*Non abbiamo mai visto un Presidente del Consiglio donna, figuriamoci un Presidente della Repubblica.<ref name = "Seduta 23 del 2013"></ref>
*La crisi ha mostrato, ancora una volta, e forse per l'ultima volta, i limiti dell'Unione europea, la mancanza di una strategia comune e le risposte frammentarie. La governance dell'Europa funziona in modo ottimale quando si tratta di imporre dure misure di austerità o per salvare il sistema bancario, ma è quasi inesistente quando si affronta una catastrofe umana come questa. Insomma, i nostri alleati distruggono e poi chiudono le frontiere, lasciando nei guai Italia e la Grecia: complimenti! L'Unione europea è già morta, è rimasta solo una struttura finanziaria che si occupa di inflazione e tassi di interesse, un regime che impone povertà, disoccupazione e distruzione dei diritti alle popolazioni del continente, per gli interessi di potentati finanziari e commerciali. Questa è oggi l'Europa: un esperimento fallito e fallimentare, in cui Renzi, nonostante i teatrini di facciata e le finte risse con i vari leader europei, non conta assolutamente nulla. Lui può muoversi solamente entro i paletti che le ''lobby'' che lo sostengono gli hanno imposto: quando li tradirà, sarà fatto fuori anche lui. Al Consiglio europeo, Renzi parlerà come uno ''zombie'' e quello che si diranno non interessa più a nessuno, perché il popolo italiano non è più disposto a prendere ordini da chi ha definitivamente venduto la sua anima al diavolo. La vostra storia politica è già finita, rendetevene conto e fate spazio a chi difende gli interessi del popolo italiano: in fondo, lo sapete anche voi, è solo questione di tempo.<ref name = "Seduta del 2016">Citato in ''XVII Legislatura – Camera dei deputati – Assemblea – Seduta n. 591 di mercoledì 16 marzo 2016 – Resoconto stenografico dell'Assemblea''. Roma, 16 marzo maggio 2016.</ref>
 
==Note==
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==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici italiani|Fava, Claudio]]