H. G. Wells: differenze tra le versioni

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*Suppongo che il suicida mentre appoggia alla tempia la canna della pistola provi per ciò che succederà l'attimo seguente quello che in quel momento provai io: un sentimento di curiosità.<ref name=macchina/>
*Un [[animale]] può essere feroce e anche astuto, ma per [[bugia|mentire]] bene non c'è che l'uomo.<ref>Da ''L'isola del Dr. Moreau''.</ref>
 
===''L'uomo invisibile''===
===[[Incipit]]===
====Mario Monti====
Lo sconosciuto giunse ai primi di febbraio, in un giorno invernale, venendo dalla brughiera attraverso il vento pungente e la fitta neve, l'ultima nevicata dell'anno. Proveniva, a quanto sembrava, dalla stazione ferroviaria di Bramblehurst, reggendo nella mano infilata in un grosso guanto una piccola valigia nera. Era imbacuccato dalla testa ai piedi, e la tesa del morbido cappello di feltro gli nascondeva ogni pollice del volto eccetto la punta lucida del naso; la neve accumulatasi sulle spalle e sul petto profilava di bianco il fardello che portava. Entrato che fu barcollante nella locanda Carrozze e Cavalli, più morto che vivo all'apparenza, lasciò cadere a terra la valigia. "Un fuoco" gridò "per carità cristiana! Una stanza e un fuoco!"<br>
 
====Stefano Sudrié====
Lo straniero arrivò ai primi di [[febbraio]], in una giornata gelida, sferzata da un [[vento]] tagliente e battuta da una fitta nevicata, l'ultima della stagione. Veniva a piedi dalla stazione di Brumblehurstm, e teneva in [[mano]], una mano pesantemente guantata, una valigetta nera. Era imbacuccato dalla testa ai piedi, e la tesa del suo morbido cappello di feltro gli scendeva sul viso, nascondendolo quasi interamente alla vista, L'unica cosa visibile era la punta lucida del suo naso. La [[neve]] gli si era ammucchiata contro il petto e sulle spalle e aveva ricamato una cresta bianca sul bagaglio. Più morto che vivo, entrò nell'albergo «Carrozza e cavalli» e lasciò cadere in terra la valigia.<br>
 
====Maria Grazia Giovagnoli Vancini====
Il forestiero arrivò sulla collina in una giornata d'inverno, all'inizio di febbraio, durante l'ultima nevicata dell’anno, tra un turbinio di neve e folate di vento gelido. Veniva a piedi dalla stazione di Bramblehurst, aveva le mani coperte di grossi guanti e portava una valigetta nera. Era imbacuccato dalla testa ai piedi e la falda del cappello floscio di feltro gli nascondeva completamente il volto, lasciando scoperta solo la punta lucida del naso; la neve gli si era accumulata sulle spalle e sul petto e disegnava una cresta bianca sul suo bagaglio. Più morto che vivo, entrò barcollando nella locanda «Coach and Horses» e lasciò cadere a terra la valigetta. – In nome di Dio! Un po' di fuoco! – gridò, – una stanza e un po' di fuoco! – (p. 27)
 
===Citazioni===
*Sognai febbrilmente cose che diventavano nebulose e svanivano intorno a me fino a che tutto svanì, anche il terreno su cui stavo io, ed ebbi quell'incubo impressionante di cadere nel vuoto che avrà avuto qualche volta anche lei. (Griffin: 1998, p. 128)
*La stricnina è un tonico potente, Kemp, elimina ogni debolezza.<br/>– È diabolica, – disse Kemp. – È fuoco imbottigliato. (1998, p. 130)
*Il naso per un cane è quello che per l'uomo sono gli occhi. I cani con il loro fiuto avvertono i movimenti di un uomo come gli uomini ne avvertono, con gli occhi, il suo aspetto. (Griffin: 1998, p. 138)
*Cercai di pensare alle cose che un uomo considera desiderabili. Senza dubbio l'invisibilità dava la possibilità di ottenerle, ma rendeva anche impossibile goderne, una volta ottenute. L'ambizione, per esempio: quale piacere si trae dal trovarsi in un posto quando non si può far vedere che si è là? Che cosa conta l'amore di una donna, quando il suo nome deve essere per forza Dalila? Non mi piacciono la politica, i compromessi della fama, la filantropia o lo sport. Che cosa avrei fatto allora? Per questo, ero diventato un essere misterioso, imbacuccato, una caricatura fasciata e bendata di uomo. (Griffin: 1998, p. 156)
*L'invisibilità, in fondo, serve solo in due casi. È utile per allontanarsi da un luogo o per avvicinarvisi. È particolarmente utile, quindi, per uccidere. Posso girare intorno a un uomo – qualunque arma quello tenga in mano – prendere la mira, colpirlo quando voglio, scostarmi a piacer mio e fuggire quando e come mi pare. (Griffin: 1998, p. 160)
*– Quello {{NDR|l'uomo invisibile}} è pazzo, – disse Kemp, – inumano. È solo puro egoismo. Non pensa ad altro che al suo vantaggio personale e alla sua sicurezza. (1998, p. 163)
*«Lei è stato straordinariamente energico e astuto, [...] anche se io non riesco a immaginare che cosa spera di guadagnarci. Lei mi è contro. Per una giornata intera mi ha dato la caccia, ha cercato di privarmi anche del riposo notturno. Ma io ho trovato da mangiare e, nonostante tutto, ho anche dormito. Ora la partita è solo all'inizio: incomincia ora. Adesso incomincia il terrore. Questa lettera le annuncia il primo giorno del terrore. Port Burdock non è più sotto la regina, lo dica pure al colonnello di polizia e a tutti gli altri. È sotto di me: il terrore! Questo è il primo giorno, dell'anno primo, della nuova era. È l'era dell'uomo invisibile. Io sono l'uomo invisibile. Il mio governo sarà facile: tanto per cominciare, il primo giorno ci sarà un'esecuzione capitale, che serva da esempio, un uomo di nome Kemp. La morte, oggi, si mette in moto per lui; egli può rinchiudersi, nascondersi, circondarsi di guardie, mettersi pure un'armatura se vuole... ma la morte, la morte invisibile giungerà lo stesso. Che egli prenda pure le sue precauzioni: ciò colpirà di più i miei sudditi. La morte parte a mezzogiorno dalla cassetta postale. La lettera vi cadrà dentro all'arrivo del postino, e poi via! Incomincia la partita! La morte si mette in moto. Non lo aiutate, o miei sudditi, altrimenti la morte cadrà anche su di voi. Oggi Kempo deve morire». (lettera di Griffin: 1998, p. 171)
 
===[[Explicit]]===
Così si perde in un sogno, il meraviglioso, eterno sogno di tutta la sua vita. E per quanto Kemp li abbia cercati senza posa, nessun essere umano, salvo il padrone della locanda, sa dove siano quei libri che nascondono il sottile segreto dell'invisibilità e una dozzina di altri strani segreti. E nessun altro ne saprà qualcosa fino a che l'ometto non morrà. (1998, p. 188)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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Il 5 gennaio 1888, ossia undici mesi e quattro giorni dopo, a <nowiki>5' e 3''</nowiki> di latitudine sud e 101' di longitudine ovest, fu trovato mio zio, Edward Prendick, certamente imbarcatosi sul Lady Vain a Callao e ritenuto morto per annegamento. Era in una piccola imbarcazione aperta, dal nome illeggibile, ma probabilmente appartenuta alla goletta dispersa Ipecacuanha. Fornì un resoconto così strano di come fosse finito lì che si concluse fosse forse impazzito. In seguito disse di aver avuto un vuoto di memoria dal momento in cui era fuggito dalla Lady Vain.<br>
{{NDR|Herbert George Wells, ''L'isola del dottor Moreau'', traduzione di Mario Monti, Mondadori}}
 
===''L'uomo invisibile''===
Lo sconosciuto giunse ai primi di febbraio, in un giorno invernale, venendo dalla brughiera attraverso il vento pungente e la fitta neve, l'ultima nevicata dell'anno. Proveniva, a quanto sembrava, dalla stazione ferroviaria di Bramblehurst, reggendo nella mano infilata in un grosso guanto una piccola valigia nera. Era imbacuccato dalla testa ai piedi, e la tesa del morbido cappello di feltro gli nascondeva ogni pollice del volto eccetto la punta lucida del naso; la neve accumulatasi sulle spalle e sul petto profilava di bianco il fardello che portava. Entrato che fu barcollante nella locanda Carrozze e Cavalli, più morto che vivo all'apparenza, lasciò cadere a terra la valigia. "Un fuoco" gridò "per carità cristiana! Una stanza e un fuoco!"<br>
{{NDR|Herbert George Wells, ''L'uomo invisibile'', traduzione di Mario Monti, Mondadori}}
 
===''L'uomo invisibile''===
Lo straniero arrivò ai primi di [[febbraio]], in una giornata gelida, sferzata da un [[vento]] tagliente e battuta da una fitta nevicata, l'ultima della stagione. Veniva a piedi dalla stazione di Brumblehurstm, e teneva in [[mano]], una mano pesantemente guantata, una valigetta nera. Era imbacuccato dalla testa ai piedi, e la tesa del suo morbido cappello di feltro gli scendeva sul viso, nascondendolo quasi interamente alla vista, L'unica cosa visibile era la punta lucida del suo naso. La [[neve]] gli si era ammucchiata contro il petto e sulle spalle e aveva ricamato una cresta bianca sul bagaglio. Più morto che vivo, entrò nell'albergo «Carrozza e cavalli» e lasciò cadere in terra la valigia.<br>
{{NDR|Herbert George Wells, ''L'uomo invisibile'' (''The Invisible Man''), traduzione di Stefano Sudrié, TEN 1993.}}
 
===''La guerra dei mondi''===
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*Wells non è un semplice «romanziere divertente»; è un «autore per adulti» che agita una massa di problemi concernenti la vita e la morte, la fatalità, i destini dell'uomo. I suoi romanzi sono «neri»: l'uomo vi perisce miseramente, schiacciato da forze enormi ed orribili... mentre [[Jules Verne|Giulio Verne]], vivificante, ottimista – spesso ingenuo – ispira il desiderio di conquistare il mondo. ([[Pierre Devaux]])
*Wells si burla di noi... con la nostra complicità, il che è caratteristico dello ''humour'' britannico. L'interesse è altrove: è nelle «ragioni», se si può dire, che l'«Esploratore del tempo» ci fornisce di credere nel suo viaggio. ([[Pierre Devaux]])
 
==Note==
<references />
 
==Film==
*''[[Viaggio nella Luna]]'' (1902)
===*''[[L'uomo invisibile]]''=== (1933)
*''[[La guerra dei mondi (film 1953)|La guerra dei mondi]]'' (1953)
*''[[I mondi infiniti di H.G. Wells]]'' (2001) – miniserie
*''[[La guerra dei mondi (film 2005)|La guerra dei mondi]]'' (2005)
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
{{NDR|*Herbert George Wells, ''L'uomo invisibile'' (''The Invisible Man''), traduzione di Mario Monti, Mondadori}}
{{NDR|*Herbert George Wells, ''L'uomo invisibile'' (''The Invisible Man''), traduzione di Stefano Sudrié, TEN, 1993.}}
*Herbert George Wells, ''L'uomo invisibile'' (''The Invisible Man''), traduzione di Maria Grazia Giovagnoli Vancini, Mursia, 1998
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
===Opere===
{{Pedia|L'uomo invisibile|''L'uomo invisibile''|(1895)}}