Sommosse popolari in Tunisia del 2010-2011: differenze tra le versioni

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[[File:Caravane de la libération 4.jpg|thumb|Un momento delle manifestazioni, il 23 gennaio 2011]]
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Citazioni sulle '''sommosse popolari in Tunisia del 2010-2011'''.
 
* La rivoluzione tunisina, pur essendo stata la scintilla dell'incendio che da gennaio investe l'intero mondo arabo, non ha modelli né ricette da esportare. La verità è che l'insurrezione popolare contro il tiranno Ben Ali ha rivelato a un certo punto, quasi senza volerlo, una nuova legge di alchimia politica: ha dimostrato che le dittature tradizionali, nate nel secolo scorso, sono pressoché indifese di fronte a processi rivoluzionari "istantanei", che agiscono e reagiscono fulmineamente, alimentati da tecnologie e comportamenti (internet, facebook, twitter, tv satellitare ecc.) che nessun potere sa come controllare. Risultato: si accelera il "processo di fusione" del regime sotto assedio e non appena la paura cambia di campo, quando non è più la gente ma il tiranno a sentirsi in pericolo, il gioco è fatto. Così è andata anche in Egitto e così potrebbe andare altrove. Difficile prevedere come cambierà il mondo arabo, ma di questa scoperta noi tunisini siamo fieri, perché nulla sarà più come prima. ([[Khemais Chammari]])
Le '''sommosse in Tunisia''' costituiscono un ampio movimento '''popolare''' (noto anche come '''rivoluzione dei gelsomini'''), con il succedersi di episodi di protesta, di disobbedienza civile e di rivolta, che, a cavallo del '''2010''' e del '''2011''', hanno portato alla caduta del potere costituito.
 
== Citazioni ==
* Spero che in [[Tunisia]] ci siano presto libere elezioni e che in [[Libia]] ci sia un processo di riconciliazione che porti alla Costituzione, come proposto da Seif Al-Islam Gheddafi. [...] Siamo ancora più preoccupati per il fatto che si stiano affermando ipotesi come quella degli Emirati Islamici all'Est della Libia: a poche decine di chilometri da noi sarebbe un fatto di grande pericolosità. ([[Franco Frattini]])
* La rivoluzione tunisina, pur essendo stata la scintilla dell'incendio che da gennaio investe l'intero mondo arabo, non ha modelli né ricette da esportare. La verità è che l'insurrezione popolare contro il tiranno Ben Ali ha rivelato a un certo punto, quasi senza volerlo, una nuova legge di alchimia politica: ha dimostrato che le dittature tradizionali, nate nel secolo scorso, sono pressoché indifese di fronte a processi rivoluzionari "istantanei", che agiscono e reagiscono fulmineamente, alimentati da tecnologie e comportamenti (internet, facebook, twitter, tv satellitare ecc.) che nessun potere sa come controllare. Risultato: si accelera il "processo di fusione" del regime sotto assedio e non appena la paura cambia di campo, quando non è più la gente ma il tiranno a sentirsi in pericolo, il gioco è fatto. Così è andata anche in Egitto e così potrebbe andare altrove. Difficile prevedere come cambierà il mondo arabo, ma di questa scoperta noi tunisini siamo fieri, perché nulla sarà più come prima. ([[Khemais Chammari]])
 
==Voci correlate==
*[[SommossePrima popolariguerra civile in Libia del 2011]]
*[[Sommosse popolari in Egitto del 2011]]
 
== Altri progetti ==
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{{interprogetto|n=Rivolta del pane nel Magreb, 50 morti in Tunisia|n_preposizione=su|etichetta= Rivolta del pane nel Magreb, 50 morti in Tunisia}}
 
[[Categoria:Rivolte]]