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*I Siciliani, lontani dal loro re, che non conoscono se non attraverso un suo rappresentante, si abituano a considerarlo come un pensionato di cui frodano i diritti, si inorgogliscono di offrirgli dei doni gratuiti ed al quale, ogni tanto, tentano di disubbidire, nel solo intento di compiere un gesto di libertà. I Siciliani hanno avuto tanti sovrani, e si sono abituati a non amarne nessuno ed a preferire solo quello dalla cui debolezza possono trarre il maggior profitto: sono sempre pronti ad accogliere un nuovo sovrano che s'imponga con la forza, oppure quello che offra loro delle condizioni migliori; ma liberi di ricorrere, in caso di violenza e di tirannia, ai noti sistemi di rivolta, dei vespri siciliani o di altri consimili. Poichè il paese offre abbondanza di ogni specie di prodotti, essi sono più difficili da asservire di qualsiasi altro popolo, perchè non è possibile costringerli tramite delle privazioni. Si può spogliarli, ma mai rovinarli e infatti un cattivo governo può impoverirli, ma non farli morire di fame.
*Lasciammo Termini al sorgere del sole e ci incamminammo, seguendo la strada più piacevole del mondo, fino a «Bagaria» (Bagheria), borgo che dista quattordici miglia da Termini. I nobili palermitani hanno tentato di vincere l'aridità del terreno di [[Bagheria]], costruendovi, con ingenti spese, edifici e giardini, ma ne è risultato un luogo più grandioso che piacevole.
*Malgrado lo stato di abbandono, resta tuttora uno dei più bei posti del mondo ed offre lo spettacolo più grandioso e più pittoresco che ci sia. {{NDR|riguardo al [[Teatro Greco di [[Siracusa]]}}
*Non si sa se si deve rimpiangere che si sia rovinato questo tempio per farne una chiesa poiché si può dire che, sebbene la costruzione moderna lo alteri, d'altra parte c'è da scommettere, che senza di essa non ne resterebbe quasi più traccia. {{NDR|riguardo al Duomo di [[Siracusa]]}}
*Più si osserva Palermo e sempre più l'abbelliscono i suoi particolari: belle strade, grandi e belle piazze, fontane pubbliche e fontane private fino al quarto piano di ogni casa, chiese splendide e passeggiate deliziose, un'aria pura; una densa popolazione e, tuttavia, una pulizia che non si riscontra in nessun'altra città del regno; un commercio fiorente, benché non raggiunga ancora che la dodicesima parte delle sue possibilità, una gran quantità di nobili dimore ricche e fastose, un clima caldo, delle passioni vive, delle donne gradevoli e dei costumi sibaratici. Tutto questo lascia immaginare se il soggiorno qui non debba essere preferito a quello delle altre città del regno.