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*A tutte le scuse di coloro che ammettono di fatto che si mangi carne per piacere ed intemperanza, e adducono invece sfacciatamente come pretesto di fare ciò per una necessità che attribuiscono, più di quanto convenga, alla nostra natura, mi sembra, Castrico, di essermi opposto a sufficienza con i libri precedenti. (IV; 1994, p. 379) <!--2015, p. 393-->
*Nell'illustrare il modo di vita della Grecia primitiva, egli {{NDR|[[Dicearco]]}} afferma che gli uomini nati nell'età antica e perciò vicina agli dèi – uomini di natura eccelsa i quali conducevano una vita meravigliosa tanto che, paragonati ai contemporanei, costituiti di materia adulterata e scadente, sono considerati «stirpe aurea» – non uccidevano gli esseri animati. (IV; 2015, p. 393)
*In ogni caso, [[Cheremone di Alessandria|Cheremone]] stoico, nel riferire dei sacerdoti [[Antico Egitto|egizi]], che a suo dire i loro connazionali considerano come [[filosofi]], spiega che per costoro il luogo più adatto per esercitare la filosofia sono i templi. L'uso di soggiornare nei pressi delle statue che si trovano in questi templi è correlato alla loro tensione contemplativa, che li assorbe completamente. Tale abitudine dà loro sicurezza poiché tutti, per rispetto al divino, onorano i filosofi alla stessa stregua di certi animali sacri. (IV; 2015, p. 398)
*Ecco dunque quali realtà sono attestate sull'Egitto da un uomo {{NDR|[[Cheremone di Alessandria|Cheremone]]}} che ama la verità e che al contempo è un filosofo stoico tra i più coerenti. (IV; 2015, pp. 400-401)
*{{NDR|Gli
*Lo [[sparviero]] [...] è gradito al Sole in quanto per sua natura è integralmente composto di sangue e aria, ha pietà dell'uomo, geme se vede un cadavere insepolto e gli cosparge la terra sugli occhi, ossia nel punto in cui gli Egizi credono che abbia dimora la luce del sole. [...] Quanto allo [[Scarabeo (zoologia)|scarabeo]], un uomo ignorante ed estraneo alla conoscenza del divino ne potrebbe avere ribrezzo, mentre gli Egizi lo venerano come immagine vivente del Sole. [...] Hanno un concetto filosofico simile anche del [[montone]] e solo un po' diverso a proposito del [[coccodrillo]], dell'[[avvoltoio]], dell'[[ibis]] e, in breve, di tutti gli altri animali, in quanto è proprio grazie alla loro saggezza e alla profonda scienza del divino che essi sono arrivati a venerare anche gli animali. (IV; 2015, pp. 401-402)
*{{NDR|Gli egizi}} avevano osservato che l'anima di ciascun animale, non appena sciolta dal corpo, era razionale, conoscitrice del futuro, capace di vaticinare e di fare tutto ciò che anche l'uomo, libero dal corpo, poteva fare. Perciò, giustamente, li onoravano e si astenevano dal cibarsi di essi per quanto potevano. (IV; 1994, p. 388) <!--2015, p. 402-->
*Gli [[Esseni]] sono dunque Giudei di nascita, ma più degli altri sono legati da un affetto reciproco. Essi respingono il piacere come un vizio e al contrario considerano virtù la continenza e il controllo delle passioni. Per se stessi disdegnano il matrimonio ma accolgono i figli altrui quando sono ancora in tenera età per avviarli agli studi: li considerano come parenti e imprimono in loro le proprie abitudini. Fanno così non certo con l'intenzione di abolire il matrimonio e d'interrompere la prosecuzione della specie, ma per guardarsi dalla lascivia delle donne. Essi inoltre disprezzano la ricchezza e mettono ammirevolmente in comune i loro beni, ragion per cui sarebbe impossibile trovare qualcuno che spicca sugli altri perché più ricco. (IV; 2015, p. 403)
==Citazioni su Porfirio==
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