Massimo Fini: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m sistemo
KkyBot (discussione | contributi)
m →‎Citazioni di Massimo Fini: archiviostorico.corriere su archive.org using AWB
Riga 38:
*Quello che dico ai ragazzi quando, dopo una lezione sul giornalismo tenuta all'università, nei licei, nelle scuole specializzate, mi si affollano attorno e mi chiedono come si fa a entrare nel nostro mestiere: assassinate un commissario di polizia e diventerete "opinion maker" senza dovervi sobbarcare la fastidiosa fatica di trent'anni di tirocinio e di lavoro.<ref>Da ''La missione di Oriana: americanizzare tutti'', ''Il Gazzettino'', 9 aprile 2004.</ref>
*Recentemente sono stato insignito del Premio Montanelli alla carriera che dovrebbe essermi consegnato a ottobre a Fucecchio, a meno che nel frattempo non mi sia revocato per indegnità, sempre in nome della libertà di informazione. Sono certo che il vecchio [[Indro Montanelli|Indro]] non avrebbe condiviso nemmeno un fonema del mio necrologio sul Mullah {{NDR|Omar}}, ma sono altrettanto certo che non si sarebbe mai sognato di bloccarlo. Caso mai ci avrebbe riso su, considerandolo una provocazione, anche se provocazione non era. Perché Montanelli era un vero liberale. Quando i liberali esistevano ancora.<ref>Da ''Il Fatto Quotidiano'', 1º agosto 2015.</ref>
*Se c'è una generazione mediocre e fasulla, la peggiore sicuramente del dopoguerra, è quella del [[Sessantotto|'68]]... Erano partiti per combattere un conformismo ripugnante e ne crearono subito uno ancor più soffocante. Perfino nel vestire. Se prima in università era d'obbligo la giacca e la cravatta poi lo divenne l'eskimo. E per chi non ci stava c'era la spranga... Facevano la rivoluzione purché le conseguenze ricadessero solo sulla testa degli altri. Andrea Casalegno, altro Lc, si accorse che il terrorismo non era una cosa buona solo quando i brigatisti rossi uccisero suo padre Carlo, vicedirettore della Stampa. <ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/luglio/29/Casalegno_Errori_niente_terrorismo_Maiolo_co_0_9607297408.shtml Casalegno: "Errori, ma niente terrorismo" . Maiolo: "Si', la lobby esiste"]'', ''Corriere della sera'', 29 luglio 1996.</ref>
*Se fosse nato in un altro Paese [[Giulio Andreotti]] sarebbe stato un grande statista. In Italia ha potuto esserlo solo a metà, dovendo impegnare l'altra metà negli intrighi, spesso loschi, che caratterizzano la vita politica italiana. Ma nell'ora della tua morte noi ti salutiamo 'divo Giulio' con rimpianto. Con te se ne va una lunga stagione della politica italiana e, visto quello che è venuto dopo, non certo la peggiore. Se esiste quel Dio in cui tu credevi, andando prestissimo ogni mattina alla Messa, ti sarà sicuramente benevolo.<ref>Citato in ''[http://www.massimofini.it/articoli/in-morte-di-andreotti In morte di Andreotti]'', massimofini.it, 7 maggio 2013.</ref>
*Sia detto di passata, [[Richard Nixon]] è stato il miglior presidente americano del dopoguerra: ha chiuso la guerra del Vietnam, ha aperto alla Cina con quarant'anni di anticipo, ha eliminato l'equivoco del ''gold exchange standard'', non era mafioso. Ma poiché, a differenza di Kennedy (che iniziò la guerra del Vietnam, combinò il pericoloso pasticcio della "baia dei porci", portò, insieme a Kruscev, il mondo sull'orlo della terza guerra mondiale, era intimo di noti gangster mafiosi coma Sam Giancana) aveva un brutto grugno, è passato alla storia come "Nixon boia".<ref>Da ''Il Mullah Omar'', Marsilio Editori, 2011.</ref>