Benevento: differenze tra le versioni

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*E me n’andai prima a [[Napoli]], e poco dappoi a Benevento. Ivi fui accolto con sommo onore ed applauso da tutti quei cittadini; ed erano giunte a tali e tante le cortesie, che mi recavan noja e soggezione, e tanto maggiore, quanto che riescon troppo gravi gli eccessi di quelle grazie, alle quali non si può adeguatamente corrispondere. Contuttoche la Città sia grandissima, nondimeno quegli Ottimati a mio parere la superano in grandezza d’animo: son’essi uniti con amore scambievole tra di loro, e sono degni di stima ed ammirazione per la profession, ch’essi fanno delle buone Arti, e de’ civili costumi: una gran parte venera Dio. A gara impiegano le private lor facoltà nellornamento pubblico della Patria; poiché dopo il Terremuoto quasi nulla è rimasto loro di sano negli edificj. Ma le rovine della Città hanno avuta la buona sorte d’incontrare negli Abitanti un cuore non abbattuto. Ciascuno per la sua parte si sforza di compir lopera di buon Cittadino: e se non basta il giorno, travagliano ancor la notte.
:''Ac primo [[Napoli|Neapolim]], dehinc brevi intervallo Beneventum me recepi. Ibi summo cultu civium plausuque susceptus tanto honore celebrabar, ut iam gravarer officiis. Sedulitas enim, quae non compensatur, onerosa est Et urbs cum sit maxima, singuli eius optimates visi sunt mihi urbe maiores, amantissimi litterarum morumque mirabiles. Deos pars magna veneratur: privatam pecuniam pro civitatis ornatu certatim fatigant. Nam postquam terra movit, nihil paene illis reliqui factum est, sed fractae opes infractos animos reppererunt Pro se quisque operam boni civis adfectat; nox diei iungitur ad laborem. Unde nobis summa cura fuit abire ocius quam volebam, ne aut mihi diu dediti ab opere desiderent, aut eos occupatio geminata distenderet.'' ([[Quinto Aurelio Simmaco]])
*L'alba sulle colline verso Benevento. Dolcissimo, vasto sipario e schianto, nomi sconosciuti, visioni - bene evento. ([[Davide Rondoni]])
*La città si considerava come repubblica sotto l'alto patrocinio dei Papi, ed essa sopportava codesta forma di supremazia papale, perché vi trovava modo di usare una libertà maggiore di quella che un altro reggimento le avrebbe consentito. ([[Ferdinand Gregorovius]])
*Ma Benevento ha sempre nuovi orizzonti ad ogni curva di strada campestre; per cui le passeggiate sono amenissime, massimamente nell'ora dei tramonti, spesso incantevoli. La nebbia di qualche mattino fa triste impressione al forestiero sollecito di tornare alla ferrovia; ma, se egli attendesse le ore prossime al meriggio, sarebbe confortato, d'inverno, quando altrove è vano sperarlo, da uno splendore di luce vividissima. ([[Almerico Meomartini]])
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*Una delle più antiche e delle più gloriose città del Mezzogiorno. ([[Matilde Serao]])
*Vero contenuto di dignità e di fiera tradizione rimase nel solo capoluogo quando dové difendere la sua libertà dai sopraggiunti Normanni ([[Alfredo Zazo]])
 
===[[Francesco Domenico Guerrazzi]]===
*Lo esercito di Carlo, giunto sul vertice dei monti vicini, ammirava la città di Benevento tanto famosa per la bellezza e antichità sue non meno che per l'erronee credenze dei popoli. La sua origine si smarrisce nelle tenebre della mitologia, sebbene non manchino scrittori che affermino averla edificata Diomede, re degli Etoli, dopo la guerra troiana.
*Ella {{NDR|Benevento}} portava impressi i segni della ferocia e della ambizione di coloro che l'avevano conculcata prima, poi scelta a dimora; era il suo aspetto medesimo la storia delle sue vicende, ché presso a lei si ammirava un arco trionfale di marmo pario eretto a Traiano per la strada ordinata a sue spese da Brindisi a Roma; - parte delle mura non demolite da Federico mostravano la strana foggia di architetture portata da' settentrionali in Italia le nuove riparazioni e le otto porte costruite per comando di Manfredi, - il risorgimento delle arti. Il castello, fondato dalla Chiesa per istanza del governatore pontificio, innalzandosi con le brune sue torri sulla città, avvertiva, e forse avverte ancora al viatore, qual fosse in quei tempi la solenne maestà dei successori di San Pietro.
*Il conte di Provenza, più la guardava {{NDR|Benevento}}, più gli pareva degna di essere conquistata; la circondò molte volte degli occhi per iscoprirne il debole nel quale far breccia e tentare l'assalto; la conobbe munita con tanta maestria di guerra che impossibile cosa fosse espugnarla per forza; - gemé, si volse a considerare la sottoposta valle; - spaziosa compariva e degna di combattervi campale battaglia; i fiumi Calore e Savato, confuse le acque alla estremità di Benevento, l'attraversavano, e un ponte magnifico dava il passo dall'una all'altra sponda: domandava come avesse nome la pianura, - gli rispondevano: - Santa Maria della Grandella. -
 
===[[Giovanni Paolo II]]===
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*Io e i miei connazionali dobbiamo un grande ringraziamento ai nostri fratelli di Benevento, più maturi nella fede, dopo quasi un millennio di fede portata qui direttamente dagli apostoli.
*Ti ringrazio, Benevento, per questa giornata che abbiamo passato insieme, la tua giornata, giornata della Madre delle Grazie! Ti ringrazio, Benevento, per la tua accoglienza, per la tua presenza, per la tua preghiera, per i tuoi canti! Ti ringrazio, Benevento, di cuore! E direi ancora: Benevento, ti ringrazio per questo vento che ci ha portato il tramonto della giornata! Ti auguro di rimanere sempre fedele alla tua grande eredità cristiana trasmessa dagli apostoli, dai martiri, come san Bartolomeo, san Gennaro. Ti ringrazio di rimanere sempre nella Grazia del Signore, per l'intercessione della tua e nostra Madre. E alla fine: Benevento, ti auguro anche le buone vacanze!
 
===[[Francesco Domenico Guerrazzi]]===
*Lo esercito di Carlo, giunto sul vertice dei monti vicini, ammirava la città di Benevento tanto famosa per la bellezza e antichità sue non meno che per l'erronee credenze dei popoli. La sua origine si smarrisce nelle tenebre della mitologia, sebbene non manchino scrittori che affermino averla edificata Diomede, re degli Etoli, dopo la guerra troiana.
*Ella {{NDR|Benevento}} portava impressi i segni della ferocia e della ambizione di coloro che l'avevano conculcata prima, poi scelta a dimora; era il suo aspetto medesimo la storia delle sue vicende, ché presso a lei si ammirava un arco trionfale di marmo pario eretto a Traiano per la strada ordinata a sue spese da Brindisi a Roma; - parte delle mura non demolite da Federico mostravano la strana foggia di architetture portata da' settentrionali in Italia le nuove riparazioni e le otto porte costruite per comando di Manfredi, - il risorgimento delle arti. Il castello, fondato dalla Chiesa per istanza del governatore pontificio, innalzandosi con le brune sue torri sulla città, avvertiva, e forse avverte ancora al viatore, qual fosse in quei tempi la solenne maestà dei successori di San Pietro.
*Il conte di Provenza, più la guardava {{NDR|Benevento}}, più gli pareva degna di essere conquistata; la circondò molte volte degli occhi per iscoprirne il debole nel quale far breccia e tentare l'assalto; la conobbe munita con tanta maestria di guerra che impossibile cosa fosse espugnarla per forza; - gemé, si volse a considerare la sottoposta valle; - spaziosa compariva e degna di combattervi campale battaglia; i fiumi Calore e Savato, confuse le acque alla estremità di Benevento, l'attraversavano, e un ponte magnifico dava il passo dall'una all'altra sponda: domandava come avesse nome la pianura, - gli rispondevano: - Santa Maria della Grandella. -
 
===[[Guido Piovene]]===