Mary Shelley: differenze tra le versioni

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*Niente è più doloroso per la mente umana della calma mortale dell'inattività e del disincanto che fa seguito alle emozioni provocate da una rapida successione di eventi, cancellando dall'anima ogni speranza e anche ogni paura. (2011, p. 111)
*Poteva essere l'uomo a un tempo possente, virtuoso e magnifico, eppure così vizioso e vile? [...] Per lungo tempo non riuscii a concepire come un uomo potesse spingersi ad assassinare il suo amico, o anche perché ci fossero leggi e governi [...]. Sentii parlare di divisione di proprietà, di ricchezze immense e di squallida miseria, di ceto, di discendenza e di nobiltà. [...] Ed io che ero? [...] Ero dotato di un aspetto spaventosamente deforme e ripugnante; non ero neppure della stessa natura dell'uomo. (1992, p. 108, capitolo XII)
*{{NDR|[[Ultime parole didai personaggi immaginarilibri|Ultime parole]]}} «Ma presto – gridò con impeto triste e solenne – morirò e non sentirò più quello che sento adesso. Presto queste brucianti miserie si estingueranno. Salirò trionfante sul mio rogo funebre, ed esulterò nell'agonia delle fiamme divoratrici. La luce di questa conflagrazione svanirà; il vento disperderà le mie ceneri nel mare. Il mio spirito riposerà in pace; o, se penserà, non penserà certo in questo modo. Addio.» (mostro di Frankenstein: 1995, p. 291)
 
==''Matilda''==