George Steiner: differenze tra le versioni

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*Non ci sono stati successori di [[James Joyce|Joyce]] nella lingua inglese; forse non ce ne possono essere di un talento così esauriente del suo proprio potenziale.<ref name=Mur>citato in [[Charles Shaar Murray]], ''Jimi Hendrix. Una chitarra per il secolo'', traduzione di Massimo Cotto, Feltrinelli 1992></ref>
 
== ''Dopo Babele'' ==
* Qualsiasi lettura completa di un testo tratto dal proprio passato linguistico e letterario è un atto multiplo di [[traduzione]]. (I, 2)
 
* Le interazioni tra [[sessualità]] e [[linguaggio]] accompagnano tutta la nostra vita. [...] In che misura le perversioni sessuali sono fatti analoghi al linguaggio scorretto? Vi sono delle affinità tra gli stimoli erotici patologici e la ricerca, ossessiva in certi poeti e pensatori, di un 'linguaggio privato', di un sistema linguistico che risponda perfettamente alle esigenze e alle percezioni di chi ne fa uso? (I, 3; p. 39)
* Qualsiasi lettura completa di un testo tratto dal proprio passato linguistico e letterario è un atto multiplo di [[traduzione]]. (I, 2)
* Studiare la traduzione significa studiare il linguaggio. (I, 3; p. 47)
* Le interazioni tra [[sessualità]] e [[linguaggio]] accompagnano tutta la nostra vita. [...] In che misura le perversioni sessuali sono fatti analoghi al linguaggio scorretto? Vi sono delle affinità tra gli stimoli erotici patologici e la ricerca, ossessiva in certi poeti e pensatori, di un 'linguaggio privato', di un sistema linguistico che risponda perfettamente alle esigenze e alle percezioni di chi ne fa uso? (I, 3; p. 39)
* Spinto dalla sua straordinaria visione e dalla consapevolezza emotiva delle capacità della lingua, di conferire la vita e di determinarla, [[Wilhelm von Humboldt|Humboldt]] avanza l'idea che il linguaggio possa essere avverso all'uomo. (II, 2; p. 80)
* Studiare la traduzione significa studiare il linguaggio. (I, 3; p. 47)
* Buona parte dell'attuale [[linguistica]] vorrebbe che le cose fossero assai più nitide di quanto sono.
* Spinto dalla sua straordinaria visione e dalla consapevolezza emotiva delle capacità della lingua, di conferire la vita e di determinarla, [[Wilhelm von Humboldt|Humboldt]] avanza l'idea che il linguaggio possa essere avverso all'uomo. (II, 2; p. 80)
* Se vi sia o no una genuina 'scienza del linguaggio' è un punto controverso. [...] Vi è un inevitabile autismo ontologico, un procedere all'interno di un cerchio di specchi, in ogni cosciente riflessione sul (riflesso del) linguaggio. (III, 1; p. 107)
* Buona parte dell'attuale [[linguistica]] vorrebbe che le cose fossero assai più nitide di quanto sono.
* Un modello comprenderà un campo più o meno esteso e significativo di fenomeni linguistici. [...] Se ne fosse capace {{NDR|di comprenderli tutti}}, il modello sarebbe il mondo. (III, 1; p. 109)
* Se vi sia o no una genuina 'scienza del linguaggio' è un punto controverso. [...] Vi è un inevitabile autismo ontologico, un procedere all'interno di un cerchio di specchi, in ogni cosciente riflessione sul (riflesso del) linguaggio. (III, 1; p. 107)
* Non ho nessun ricordo di una prima lingua. Per quanto ne so, parlo con la stessa facilità l'inglese, il francese e il tedesco. (III, 1; p. 112)
* Un modello comprenderà un campo più o meno esteso e significativo di fenomeni linguistici. [...] Se ne fosse capace {{NDR|di comprenderli tutti}}, il modello sarebbe il mondo. (III, 1; p. 109)
* Tagliata fuori dalla [[futuro|futurità]], la ragione si seccherebbe. [...] Chiusa la porta sul futuro e su tutta la percezione, ogni conoscenza diventa inerte. [...] È soltanto tramite il linguaggio, e forse tramite la musica, che l'uomo può affrancarsi dal tempo, può vincere provvisoriamente la presenza e il presente della propria morte puntuale. (III, 2; pp. 154 sg.)
* Non ho nessun ricordo di una prima lingua. Per quanto ne so, parlo con la stessa facilità l'inglese, il francese e il tedesco. (III, 1; p. 112)
* Ogni forma di [[comunicazione]] è un<nowiki>'</nowiki>'interpretazione' tra mondi privati. (III, 3; p. 191)
* Tagliata fuori dalla [[futuro|futurità]], la ragione si seccherebbe. [...] Chiusa la porta sul futuro e su tutta la percezione, ogni conoscenza diventa inerte. [...] È soltanto tramite il linguaggio, e forse tramite la musica, che l'uomo può affrancarsi dal tempo, può vincere provvisoriamente la presenza e il presente della propria morte puntuale. (III, 2; pp. 154 sg.)
* Tutto il problema della traduzione e la ricerca corrente di universali nelle grammatiche generative trasformazionali esprimono una reazione di fondo contro gli aspetti privati dell'uso individuale e contro il disordine di Babele. Se una parte sostanziale di tutto ciò che si dice non fosse pubblica o, con maggiore esattezza, non potesse essere trattata come se lo fosse, ne deriverebbero il caos e l'autismo. (III; 3; pp. 197 sg.)
* Ogni forma di [[comunicazione]] è un<nowiki>'</nowiki>'interpretazione' tra mondi privati. (III, 3; p. 191)
* Il linguaggio è una creazione costante di mondi alternativi. [...] L'incertezza di significato è [[poesia]] incipiente. (III, 4; p. 226)
* Tutto il problema della traduzione e la ricerca corrente di universali nelle grammatiche generative trasformazionali esprimono una reazione di fondo contro gli aspetti privati dell'uso individuale e contro il disordine di Babele. Se una parte sostanziale di tutto ciò che si dice non fosse pubblica o, con maggiore esattezza, non potesse essere trattata come se lo fosse, ne deriverebbero il caos e l'autismo. (III; 3; pp. 197 sg.)
* Elencate [[san Gerolamo]], [[Lutero]], [[Dryden]], [[Hölderlin]], [[Novalis]], [[Schleiermacher]], [[Nietzsche]], [[Ezra Pound]], [[Valéry]], [[MacKenna]], [[Franz Rosenzweig]], [[Walter Benjamin]], [[Quine]] – e avrete quasi esattamente il totale complessivo di quanti hanno detto qualcosa di fondamentale o di nuovo sulla traduzione. (IV, 1; p. 260)
* Il linguaggio è una creazione costante di mondi alternativi. [...] L'incertezza di significato è [[poesia]] incipiente. (III, 4; p. 226)
* Come le mutazioni nel [[evoluzionismo|miglioramento della specie]], i grandi atti di [[traduzione]] sembrano avere una necessità fortuita. La logica è successiva al fatto. Ciò di cui ci stiamo occupando non è una scienza, ma un'[[arte]] esatta. (IV, 3; p. 285)
* Elencate [[san Gerolamo]], [[Lutero]], [[Dryden]], [[Hölderlin]], [[Novalis]], [[Schleiermacher]], [[Nietzsche]], [[Ezra Pound]], [[Valéry]], [[MacKenna]], [[Franz Rosenzweig]], [[Walter Benjamin]], [[Quine]] – e avrete quasi esattamente il totale complessivo di quanti hanno detto qualcosa di fondamentale o di nuovo sulla traduzione. (IV, 1; p. 260)
* {{NDR|Riassumendo i quattro moti/aspetti della traduzione}} Vi sono testi in cui l'adesione iniziale ai rischi emotivi e intellettuali di un'alternità non definita e resistente prosegue vitale e scrupolosa fino al prodotto finito. Vi sono traduzioni che sono atti supremi di esegesi critica, in cui la comprensione analitica, l'immaginazione storica, la competenza linguistica articolano una valutazione critica che è al contempo un'esposizione assolutamente lucida e responsabile. Vi sono traduzioni che non soltanto rappresentano la vita integrale dell'originale, ma che la raffigurano arricchendo ed ampliando gli strumenti operativi della propria lingua. Infine – anche se si tratta di un caso assolutamente eccezionale – vi sono traduzioni che reintegrano, che raggiungono un equilibrio e una stabilità di equità radicale tra due opere, due lingue, due comunità di esperienza storica e di sensibilità contemporanea. Per una traduzione, realizzare tutti e quattro gli aspetti pienamente e in egual misura è, ovviamente, 'un miracolo di rara invenzione'. (V, 3; p. 398)
* Come le mutazioni nel [[evoluzionismo|miglioramento della specie]], i grandi atti di [[traduzione]] sembrano avere una necessità fortuita. La logica è successiva al fatto. Ciò di cui ci stiamo occupando non è una scienza, ma un'[[arte]] esatta. (IV, 3; p. 285)
* {{NDR|Riassumendo i quattro moti/aspetti della traduzione}} Vi sono testi in cui l'adesione iniziale ai rischi emotivi e intellettuali di un'alternità non definita e resistente prosegue vitale e scrupolosa fino al prodotto finito. Vi sono traduzioni che sono atti supremi di esegesi critica, in cui la comprensione analitica, l'immaginazione storica, la competenza linguistica articolano una valutazione critica che è al contempo un'esposizione assolutamente lucida e responsabile. Vi sono traduzioni che non soltanto rappresentano la vita integrale dell'originale, ma che la raffigurano arricchendo ed ampliando gli strumenti operativi della propria lingua. Infine – anche se si tratta di un caso assolutamente eccezionale – vi sono traduzioni che reintegrano, che raggiungono un equilibrio e una stabilità di equità radicale tra due opere, due lingue, due comunità di esperienza storica e di sensibilità contemporanea. Per una traduzione, realizzare tutti e quattro gli aspetti pienamente e in egual misura è, ovviamente, 'un miracolo di rara invenzione'. (V, 3; p. 398)
 
=== [[Explicit]] ===
 
=== [[Explicit]] ===
La [[Cabala]], dove il problema di Babele e della natura del linguaggio è esaminato con tanta insistenza, sa di un giorno di redenzione quando la traduzione non sarà più necessaria. Tutte le lingue umane saranno rientrate nell'immediatezza trasparente di quella parola primeva perduta, comune ad Adamo e a Dio. Abbiamo visto tale visione continuare nelle teorie della monogenesi linguistica e della [[grammatica]] universale. Ma la Cabala conosce anche una possibilità più esoterica. Registra l'ipotesi, senza dubbio eretica, secondo cui verrà un giorno in cui la traduzione non sarà soltanto inutile ma inconcepibile. Le parole si ribelleranno all'uomo. Si scrolleranno di dosso la servitù del [[significato]]. Diventeranno «solo se stesse, e come pietre fredde sulla nostra bocca». In entrambi i casi, uomini e donne saranno liberati per sempre dal fardello e dallo splendore del crollo di Babele. Ma quale, ci si domanda, sarà il silenzio più grande?
 
== ''Il correttore'' ==
===[[Incipit]]===
Adesso il bruciore sembrava pizzicarlo dietro agli occhi.<br>Da oltre trent'anni era un maestro nel suo mestiere. Il più veloce, il più preciso tra i correttori di bozze di tutta la città, forse della provincia. Al lavoro ogni notte, per tutta la notte. Affinché i protocolli giudiziari, gli atti di compravendita, gli avvisi delle finanze pubbliche, i contratti, le quotazioni in borsa potessero uscire l'indomani, senza pecche, precisi fino all'ultima cifra dei decimali. Nelle arti dello scrupolo, non aveva rivali. Gli affidavano il controllo dei testi stampati nel corpo più piccolo, la giustificazione delle colonne di cifre più lunghe, gli sterminati elenchi di oggetti smarriti messi all'asta dalla posta o dall'azienda dei trasporti pubblici. Le sue correzioni degli elenchi telefonici, delle liste elettorali e dei censimenti, dei verbali del consiglio municipale, erano leggendarie. Tipografie, pubblicazioni ufficiali e tribunali si contendevano la sua collaborazione.<br>Ma adesso la sensazione di bruciore, proprio vicino agli occhi, si faceva più acuta<ref>Nell'edizione Garzanti 1999 (ISBN 8811669421) quest'ultima frase è: "Ma adesso la sensazione di bruciore, proprio dietro agli occhi, si faceva più acuta".</ref>.