Daisetsu Teitarō Suzuki: differenze tra le versioni

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*L'[[ego]] è l'angolo tenebroso in cui i raggi dell'intelletto non riescono a penetrare, è l'ultimo nascondiglio dell'ignoranza, che così si ripara tranquillamente dalla luce. Quando questo covo viene scoperchiato, l'ignoranza svanisce come brina al sole. In effetti, l'ignoranza e l'idea dell'ego sono la stessa cosa.
*Quale pur fosse la gioia sovrasensibile che si sperimenta praticando il ''dhyāna'', il Buddha fu lungi dall'identificarla con lo scopo ultimo della vita buddhista; in ogni loro forma, simili estasi debbono essere abbandonate perché, confondendo la mente, arrestano il corso ascendente del risveglio di ''paññā''<ref>Pāli per ''prajñā''.</ref> – mentre solo grazie a questo risveglio si può giungere all'emancipazione, si può effettuare il ritorno alla propria dimora originaria.
 
==Citazioni su Daisetsu Teitarō Suzuki==
 
*Le opere di Daisetz Teitaro Suzuki sullo Zen sono da annoverare tra i più alti contributi del secolo allo studio del Buddhismo attuale, così come lo stesso Zen rappresenta il frutto migliore germogliato dall'albero le cui radici sono raccolte nel Canone Pali. Non possiamo essere abbastanza grati all'autore sia perché egli ha reso lo Zen più accessibile alla cultura occidentale sia per il modo con cui egli ha raggiunto lo scopo.<ref>Carl Gustav Jung, introduzione in D.T. Suzuki, ''Introduzione al Buddhismo Zen''. Roma, Ubaldini, 1970, pag. 15</ref> ([[Carl Gustav Jung]])
 
==Note==