Eschilo: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*''Non vi è riparo allo sterminio<br> | per l'uomo che, imbaldanzito<br> | dalle ricchezze, ha diroccato<br> | il grande altare della Giustizia.'' (2004, p. 19)
*[...] ''il [[malvagità|malvagio]] che si avvoltola tra colpe<br> | è destinato a perire.'' (2004, p. 20)
*''Alle [[Fortuna|fortune]] che già brillano, fortune s'aggiungono.'' (2004, p. 23)
*''Non è opportuno offuscare un giorno di festa con parole di malaugurio'' [...]. (2004, p. 28)
*''Un antico proverbio è diffuso tra gli uomini,<br> | che la felicità dei mortali,<br> | raggiunto il suo culmine,<br> | partorisce, non muore sterile:<br> | dalla fortuna germoglia alla stirpe<br> | dolore insaziabile.'' (2004, p. 32)
*''La [[Giustizia]] brilla nelle capanne annerite dal fumo<br> | e onora la vita timorata.'' (2004, p. 32)
*''Molti degli uomini preferiscono l'[[apparenza]]<br> | più che l'essenza, scostandosi dal giusto.'' (2004, p. 33)
*''Chiunque è incline a piangere con l'infelice;<br> | ma il morso del dolore<br> | non gli penetra fino nell'infinito;<br> | così, per mostrare di gioire con chi è felice,<br> | sforza il suo volto che fa resistenza al sorriso.'' (2004, p. 33)
*''È nella natura dei mortali calpestare ancora di più chi è caduto.'' {{da controllare|traduttore?}}
*''La saggezza si conquista attraverso la [[sofferenza]].'' {{da controllare|traduttore?}}
*''Perché mai a me questa paura, stabilmente, come un guardiano davanti al mio cuore profetico volteggia? E un canto non richiesto, non pagato, pronuncia profezie, né posso io scacciarlo come si fa con sogni confusi, in modo che la fiducia rassicurante sieda sul trono della mia mente?'' {{da controllare|traduttore?}}
*Coro: ''Ma l'uomo che con tutto il cuore | celebra l'onnipotente | nome di dio, è il saggio vero! | È stato Lui a darci la ragione, | se è per lui che vale la legge: | solo chi soffre, sa. | Quando, in fondo al sonno, | il rimorso s'infiamma, | è in esso, inconscio, la coscienza: | così si attua la violenza d'amore | degli dei al tribunale dei cieli.''<ref>Da ''L'Orestiade: Agamennone'', traduzione di Pier Paolo Pasolini, Istituto Nazionale del Dramma Antico, 1960.</ref>
* Coro: <br>
*'''Cassandra''' {{NDR|rivolgendosi al Capo coro}} ''Aiuto, aiuto! | di nuovo l'angoscia divina in me | fa vorticare la sua tempesta di voci! | Guardate questi ragazzi seduti | davanti al palazzo, ombre di sogno: | sì, sono i figli massacrati dai parenti, | le mani colme di carne, portano in pasto | le loro interiora, le loro viscere, | a un padre che se le porta alla bocca... | Ve lo dico: c'è uno di cui qualcuno vuole | la vendetta, un leone – ma un leone pavido, | nella casa, accucciato sul letto, che aspetta | che ritorni il padrone: padrone anche mio, | se mi trascina nelle catene della schiava. | E il capo della flotta, il distruttore di Troia, | non sa cosa l'atroce cagna, la cui voce | non fa che ridire una gioia ch'è morte, | gli prepara in nome delle vecchie colpe. | È dannata. Femmina assassina del maschio, | solo qualche mostro – Scilla, con le sue | due teste, terrore dei naviganti – forse | potrebbe prestarle il nome che si merita, | madre infuriata, uscita dall'inferno, in guerra | contro tutti i suoi! Ah, il grido di trionfo, | ch'essa ha lanciato, come sul nemico morto! | E doveva essere gioia per un felice ritorno! | Che mi crediate o non mi crediate, che importa? | Tutto si compirà. E tu, pieno di dolore, | vedrai che ho detto soltanto la verità.''<ref>Da ''L'Orestiade: Agamennone'', traduzione di Pier Paolo Pasolini, Istituto Nazionale del Dramma Antico, 1960.</ref>
Ma l'uomo che con tutto il cuore <br>
celebra l'onnipotente <br>
nome di dio, è il saggio vero! <br>
È stato Lui a darci la ragione, <br>
se è per lui che vale la legge: <br>
solo chi soffre, sa. <br>
Quando, in fondo al sonno, <br>
il rimorso s'infiamma, <br>
è in esso, inconscio, la coscienza: <br>
così si attua la violenza d'amore <br>
degli dei al tribunale dei cieli. <br>
{{NDR|Eschilo, ''L'Orestiade: Agamennone'', traduzione di Pier Paolo Pasolini, Istituto Nazionale del Dramma Antico, 1960}}
*'''Cassandra''' (''rivolgendosi al Capo coro''):
<poem>Aiuto, aiuto!
di nuovo l'angoscia divina in me
fa vorticare la sua tempesta di voci!
Guardate questi ragazzi seduti
davanti al palazzo, ombre di sogno:
sì, sono i figli massacrati dai parenti,
le mani colme di carne, portano in pasto
le loro interiora, le loro viscere,
a un padre che se le porta alla bocca...
Ve lo dico: c'è uno di cui qualcuno vuole
la vendetta, un leone – ma un leone pavido,
nella casa, accucciato sul letto, che aspetta
che ritorni il padrone: padrone anche mio,
se mi trascina nelle catene della schiava.
E il capo della flotta, il distruttore di Troia,
non sa cosa l'atroce cagna, la cui voce
non fa che ridire una gioia ch'è morte,
gli prepara in nome delle vecchie colpe.
È dannata. Femmina assassina del maschio,
solo qualche mostro – Scilla, con le sue
due teste, terrore dei naviganti – forse
potrebbe prestarle il nome che si merita,
madre infuriata, uscita dall'inferno, in guerra
contro tutti i suoi! Ah, il grido di trionfo,
ch'essa ha lanciato, come sul nemico morto!
E doveva essere gioia per un felice ritorno!
Che mi crediate o non mi crediate, che importa?
Tutto si compirà. E tu, pieno di dolore,
vedrai che ho detto soltanto la verità.</poem>
{{NDR|Eschilo, ''L'Orestiade: Agamennone'', traduzione di Pier Paolo Pasolini, Istituto Nazionale del Dramma Antico, 1960}}
*Solo quando la vita di un uomo arriva alla fine in prosperità si può dire che quell'uomo è felice. (928-9)
:Όλβισαι δέ χρή / βίον τελευτήσαντ' έν εύεστοί φίλη.