Bernardo di Chartres: differenze tra le versioni

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*Siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l'altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti. (citato in Riemen, prologo a Steiner 2006, p. 23; cfr. Giovanni di Salisbury, ''Metalogicon'', III, 4<ref>La nostra età fruisce del beneficio delle precedenti, e spesso conosce molte cose non per esservi giunta con il proprio ingegno, ma illuminando con forze altrui anche le grandi opere dei padri. Diceva Bernardo di Chartres che noi siamo come nani che siedono sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere molte cose anche molto più in là di loro, non come per acutezza della propria vista o perché più alti di corporatura, ma perché siamo sollevati e innalzati da gigantesca grandezza.
:''Fruitur tamen etas nostra beneficio precedentis, et sepe plura novit non suo quidem precedens ingenio, sed innitens viribus alienis et opulenta patrum. Dicebat Bernardus Carnotensis nos esse quasi nanos gigantium humeris insidentes, ut possim plura eis et remotiora videre, non utique proprii visus acumine aut eminentia corporis, sed quia in altum subvehimur et extollimur magnitudine gigantea''.</ref>)<!--Solo la prima proposizione, ma comunque è una conferma--><ref>LE' l'attestazione più remota della frase poi adoperata da molti per conciliare l'idea del [[progresso]] con quella dell'età dell'oro (e della virtù degli uomini antichi): v. minuto 12:24 della videoinstallazione [http://www.corriere.it/video-articoli/2016/02/20/noi-siamo-nostra-memoria-quando-moriro-ricordero-tutto/758ccc6c-d7f6-11e5-afdf-d68b3faa1595.shtml di Hans Ulrich Obrist alla Biennale di Venezia 2015], in cui [[Umberto Eco]] dà questa spiegazione dopo aver confutato l'attribuzione ad [[Isaac Newton]].</ref>.
 
==Note==