Lucio Anneo Seneca: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
→Lettere a Lucilio: semplifico e fonto Incipit, sistemo due citazioni |
||
Riga 105:
==''Lettere a Lucilio''==
===[[Incipit]]===
Comportati così, Lucilio mio
{{NDR|Lucio Anneo Seneca, ''Lettere a Lucilio'', traduzione di Monica Natali, in ''Tutte le opere'', a cura di Giovanni Reale, Bompiani, Milano, 2000. ISBN 88-452-9073-5}}
===Citazioni===
*
*Agli [[animale|animali]] è concesso soltanto il presente, che è brevissimo [e] fugace: del passato hanno un vago ricordo, che può essere richiamato alla loro memoria solo dall'impatto con le cose presenti. (124, 17; 2000)
*[...] anche gli animali ancora in tenera età e appena usciti dall'utero materno o dall'uovo sanno subito che cosa può essere pericoloso ed evitano ciò che può essere causa di morte: quelli che sono preda degli uccelli [[rapace|rapaci]] ne temono anche l'ombra, quando questi passano in volo. Nessun animale viene alla luce senza la paura della morte. (121, 18; 2000)
Line 121 ⟶ 122:
*Chi non vuole morire si rifiuta di vivere, perché la vita ci è stata data a patto di morire. La morte è il termine certo a cui siamo diretti e temerla è da insensato, poiché si aspetta ciò che è certo e solo l'incerto può essere oggetto di timore. La morte è una necessità invincibile e uguale per tutti: chi può lamentarsi di trovarsi in una condizione a cui nessuno può sottrarsi? [...] <br>Ma temo che una lettera così lunga ti diventi più odiosa che la morte. Perciò concluderò: pensa sempre alla morte, se non vuoi mai temerla. (lettera 30; 1975)
*Chi segua la sua strada ha sempre una [[meta]] da raggiungere, ma chi ha smarrito la retta via, va errando all'infinito. (lettera 16; 1975)
▲*Chi si adatta bene alla [[povertà]] è ricco. (I, 4; 2010)
*Chi vive nell'ozio senza il conforto delle belle lettere, è come morto, è un sepolto vivo. (82, 3)
:''Otium sine litteris mors est et hominis vivi sepultura''.
|