Enrico Mattei: differenze tra le versioni

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*Che cosa era Enrico Mattei? Un avventuriero? Un grande patriota? Uno di quegli italiani imprendibili, indefinibili, che sanno entrare in tutte le parti, capaci di grandissimo charme come di grandissimo furore, generosi ma con una memoria di elefante per le offese subite, abili nell'usare il denaro ma quasi senza toccarlo, sopra le parti ma capaci di usarle, cinici ma per un grande disegno ([[Giorgio Bocca]])
*Forse perché avevo vissuto il clima dell'ENI, prima e dopo la morte di Mattei, ero anch'io in fondo convinto che quell'aereo fosse caduto per cause accidentali. Con tale spirito mi sono accinto a scrivere questo libro, convinto perciò che non dovesse contenere proprio questo capitolo conclusivo. I documenti e le testimonianze che ho raccolto mi hanno tuttavia fatto mutare parere. ([[Nico Perrone]])
*L'ENI divenne realtà nel 1953, Enrico Mattei ne fu presidente. Della creazione di posti di lavoro egli aveva un concetto molto peculiare. In cima alla lista di coloro che potevano essere assunti stavano i raccomandati della madre, poi i nati a Matelica o dintorni, quindi gli ex-partigiani cattolici o gli amici di partito. Oltre che da questo clientelismo e campanilismo ruggente Mattei – non sarebbe stato Mattei, altrimenti – si faceva guidare anche da scelte indovinate, da intuizioni che parevano bizzarre ed erano spesso azzeccate, da simpatie folgoranti come le sue antipatie. Il rottame AGIP, comunque, era diventato il colosso ENI: e l'ENI portava l'impronta di un uomo, Enrico Mattei. ([[Indro Montanelli e Mario Cervi]])
*Noi italiani, che nel miracolo economico eravamo dentro fino al collo, non parlavamo d'altro; con perplessità, orgoglio, scetticismo, ma soprattutto con speranza, gli uomini della strada; con «moderata» fiducia, gli uomini politici al potere; con cognizione di causa e assoluto ermetismo, gli economisti; con astioso sarcasmo, gli uomini politici all'opposizione; con slancio, ottimismo ed entusiasmo, l'uomo del giorno che era Enrico Mattei, presidente dell'ENI. ([[Alfredo Pigna]])
*Per certi aspetti effettivo protagonista della «modernizzazione italiana», il fondatore dell'Ente Nazionale Idrocarburi, lo stratega di una politica energetica italiana (ma anche l'ispiratore di una politica estera e condizionatore della politica tout court) aveva di mira l'autonomia, la lotta alle grandi compagnie petrolifere (le famose «Sette sorelle»), i costosi accordi terzomondisti con i Paesi produttori, la collaborazione con l'Urss nel bel mezzo della guerra fredda. Piccolo industriale, rappresentante dei partigiani cattolici, nel ' 45 sfila a Milano accanto a Cadorna, Parri e Longo. Quasi per caso commissario dell'Agip, che dovrebbe liquidare come carrozzone autarchico, deputato dc anticomunista, mescola una visione da «posto al sole» con gli impulsi sociali, antiliberali e statalisti dei «professorini» (da Dossetti a [[Giorgio La Pira|La Pira]], ma soprattutto a [[Amintore Fanfani|Fanfani]], già sostenitore dell'economia corporativa). ([[Mario Talamona]])
*L'ENI divenne realtà nel 1953, Enrico Mattei ne fu presidente. Della creazione di posti di lavoro egli aveva un concetto molto peculiare. In cima alla lista di coloro che potevano essere assunti stavano i raccomandati della madre, poi i nati a Matelica o dintorni, quindi gli ex-partigiani cattolici o gli amici di partito. Oltre che da questo clientelismo e campanilismo ruggente Mattei – non sarebbe stato Mattei, altrimenti – si faceva guidare anche da scelte indovinate, da intuizioni che parevano bizzarre ed erano spesso azzeccate, da simpatie folgoranti come le sue antipatie. Il rottame AGIP, comunque, era diventato il colosso ENI: e l'ENI portava l'impronta di un uomo, Enrico Mattei. ([[Indro Montanelli e Mario Cervi]])
*Un comunista ''naturaliter''. ([[Gian Carlo Pajetta]])
 
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[[Categoria:Imprenditori italiani]]
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